Daria Bignardi – Santa degli impossibili

santa impossibili

Ivana: Ma che brutto sto libro!!!! ahahah aveva ragione quella donzella del gruppo a non volerlo neppure commentare una settimana fa!!!
letto questa mattina alle 4.00 … tempo stimato di lettura dal mio kobo: 24 min.
alle 4.45 ero già sulla settimana enigmistica.

Sara: Io leggo vanity fair (il giornale, non il libro) da un po’ di anni come viatico per la tazza del cesso. La Bignardi l’ho mollata quasi subito. Per un periodo mi dicevo vediamo che enormi banalità e cagate assortite è riuscita a mettere insieme nella sua rubrica stavolta, poi m’è passata la voglia pure di far quello.

Andrea: Ottimo Sara! In effetti si potrebbe creare un gruppo spin-off dal titolo: letture consigliate per la tazza del cesso. Lorenza Inquisition che ne dice?  

Raffaella: Appoggio questa iniziativa (del cesso). Aggiungerei Gramellini.

Giulio: mi sembra che la discussione sia caduta troppo in basso

Petu Nubechecorre O stiamo evitando perdite di tempo e denaro a altri sventurati come noi là fuori, nelle giungle di carta. Io approvo e incoraggio, sempre con il perché, ovvio.

p.s. io tengo gli internazionali che non riesco a finire, perché non li voglio buttare. Ora il mobiletto sotto il lavandino ha 3 gambe rotte su 4. tutte avvisate!
Inqui: Abbiamo nel blog la categoria Libri brutti ma brutti veramente, ma non è molto fornita, per ora  https://cinquantalibri.com/…/libri-brutti-ma-brutti…/

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Andrea:  Se lo sa Umberto Eco, che è accomunato a quella cosa là con la Tour Eiffel..
Lorenza Inquisition: Vero? Tale è il potere di noi lettori, alla facciazza sua.
Ivana: Non so che cosa mi è preso…l’ho visto sul sito del kobo e l’ho comprato… poco tollero la sua rubrica sul Vanity (che leggo anche io nelle opportune sedi) ma mi sono detta: toh ho giusto 5euri da buttare, proviamo a leggere un libro della Bignardi...Ora sono tornata in me, stamattina avevo un controllo all’ospedale e mi sono portata sul lettino l’Ale Dumas (Montecristo, mica pizza e fichi).
Comunque grazie del vostro supporto, mi piace condividere con voi gioie e dolori! Vi amo

Paolo Sorrentino – Hanno tutti ragione #paolosorrentino

sorrentino

Scusate la copertina ma non è colpa mia.
Non solo ho dovuto fare uno sforzo a prendere questo libro dalla libreria dove l’avevo nascosto per il ribrezzo della suddetta copertina; non solo avevo un sussulto di schifo ogni volta che soprappensiero infilavo le mani nella borsa; mi sono pure imposta di leggerne il contenuto per vincere le mie immotivate paure (che solo ieri notte mi hanno graziosamente visitato in sogno).
Tony Pagoda: un uomo, una macchietta.
La storia non la so, sono arrivata a pagina 68 distrutta dai luoghi comuni e dal linguaggio barocco.
Fate voi. Io lo ripongo senza rimpianti nella libreria, con una cartolina di Parigi incollata sopra per sempre. E se è un sepolcro imbiancato, ben venga, tutta la vita.

Daniela Q.

Andrea S.: non ricordo se è questo o l’altro di sorrentino, ma la prefazione con le categorie odiate vale da sola un sette politico.

Daniela : L’ho saltata perché cristo santo le riempio anch’io tre pagine di ciò che odio. Noia.

Andrea S.: forse hai ragione, ma, se non ricordo male, ero in spiaggia. non sempre il luogo ideale di noi misantropi.

Daniela: comunque sono imbufalita soprattutto per la copertina. Ho fatto un tweet a @feltrinellied ma indovina. 

Lorenza Inquisition bè con la copertina coperta (ah ah) è molto meglio. Ma te mi stai troppo sensibile.

Daniela  No Lorenza, una cosa è la sensibilità, un’altra è la fobia degli scarafaggi e la perplessità di fronte a una tale scelta. 

Lorenza Inquisition Vero vero. Allora dovevi coprirla subitissimo, io avrei fatto così con un ragno se no davvero poi me lo sognavo.

Andrea D. Brava! Brava! Brava Daniela! Mi ha fatto talmente tanto ribrezzo (il libro) che per arrivare alla fine ho dovuto leggerlo a salti, tipo ripasso il giorno prima dell’esame: questo lo so, questo lo so, questo no ma tanto non lo chiede…

Claudia V. Vabbe’: ma allora perché comprarlo? O, se regalato da persona che evidentemente non conosce le tue giuste fobie, perché non rilegalarlo immediatamente ?

Daniela Me l’hanno regalato accompagnato da nomea di libro genialissimo imprescindibile da isola deserta. Non so perché l’ho lasciato lì per tanto tempo.Però che periodo nero per me con i libri!

Descrizione:

Tony Pagoda è un cantante “di night” con tanto passato alle spalle (“Se a Sinatra la voce l’ha mandata il Signore, allora a me, più modestamente, l’ha mandata san Gennaro”). La sua è stata la scena di un’Italia florida e sgangheratamente felice, fra Napoli, Capri e il mondo. È stato tutto molto facile. Il talento. I soldi. Le donne. E insieme, una pratica dell’esistenza che ha coinciso con la formazione di una formidabile (e particolare) cognizione del mondo. Quando la vita comincia a complicarsi (la moglie chiede il divorzio), quando la scena si restringe (la sua band si esibisce in piazze minori), per Tony viene il tempo di cambiare. Una sterzata netta. Andarsene. Sparire. Cercare il silenzio. Alla fine di una breve tournée brasiliana, Tony Pagoda decide di restare là, prima a Rio, poi a Manaus, ossessionato dagli scarafaggi ma coronato da una nuova libertà. Senza perdere lo sguardo di eterna sorpresa per il mondo e la schiettezza di chi, questo mondo, lo conosce fin troppo bene, Tony si lascia invadere dai dubbi e dalle insicurezze che fino a quel momento, nel suo ordinato e personalissimo “catalogo” di quelli che passano per uomini, aveva attribuito agli smidollati. E scopre che tutte le risposte possono essere trovate in un infuocato tramonto.