Finito in un soffio.
questo libro mi è stato regalato anni fa, l’ho iniziato e subito abbandonato. Perché ci sono libri che devono incastrarsi nella tua vita, che devono scegliere il momento giusto.
l’ho ripreso sabato per caso, un po’ controvoglia e taac e scatta l’innamoramento!
E’ diventato uno di quei libri che ti appartengono, che ami al punto di non riuscire a smettere di leggere e che odi un pochino perché sta finendo. Un libro che ti appartiene.
la trama credo sia nota, l’ambientazione è una Barcellona sospesa tra due mondi, quello prebellico e quello franchista. I personaggi fantastici, insomma se qualcuno( ma credo saranno pochi) non lo avesse letto cominci subito.
A questo punto ho un’unica paura: gli altri libri di Zafon mi prenderanno uguale o proverò quella sottile delusione che a volte provi quando la seconda volta ( di qualsivoglia cosa ) non è all’altezza della prima?
nicoletta a.
DESCRIZIONE
Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all’oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro “maledetto” che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell’anima oscura della città. Un romanzo in cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed elegante degli ultimi splendori del Modernismo e quella cupa del dopoguerra.
COMMENTI
Carlo: Ecco, questo è uno di quelli di cui ho letto un parere positivo da parte di una persona di cui mi fido ciecamente, a livello letterario, e dunque sono certo che sia un bel libro, pur non avendolo ancora letto. Allo stesso modo sono abbastanza certo che gli altri non siano all’altezza. Ma sono solo intuizioni, sempre basate su ciò che pensano i miei amici. Insomma, io mi fido di loro, ecco.
Simona: L’ho letto anch’io d’un fiato. Ti lascia in un’atmosfera magica e sospesa in un’altra dimensione. Ho letto anche il gioco dell’angelo e… No, confermo. Pur essendo carino, non è allo stesso livello del primo. Quindi non leggerò il terzo.
Sara: Amato questo, odiati gli altri, e ne ho provati diversi. Impianto narrativo sempre uguale a se stesso, elementi ricorrenti, tematiche analoghe, una noia e una delusione totali. Tienti stretto il primo e passa oltre!
Beppe: Emozionante e commovente fino alle lacrime.


