Bill Bryson, Neither here not there

Una città o l’altra – Viaggi in Europa

A volte sembra che l’unico scopo di Bryson nei suoi viaggi, e nei suoi libri di viaggio, più che la scoperta di luoghi e usanze, sia la conferma di pregiudizi e luoghi comuni. Questa volta è in giro per l’Europa, Italia compresa. E gli piace, per carità…il cibo è ottimo, la gente allegra, il tempo splendido. Ma i romani non sanno parcheggiare, Napoli è piena di spazzatura, Milano è fredda e priva di charme.
Inoltre, Bryson è un viaggiatore disorganizzato, sempre in ritardo e del tutto impreparato. Per questo si trova spesso in situazioni assurde che però sono riuscite solo di rado a distrarmi dalla noia di questa lettura.

Ariana Pacini

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Bill Bryson – Una città o l’altra

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Diario di un rapidissimo viaggio fatto nel 1991 in Europa, dalla Norvegia a Istanbul. Bryson abbandona ciò che gli riesce meglio, per imbastire una specie di guida turistica spruzzata di humor

Il problema, a parte il fatto che il viaggio è del 1991, quando l’Europa era molto diversa da oggi, è il fastidiosissimo snobismo americanoide che pervade tutto il resoconto anche se, per sua esplicita ammissione, prima del viaggio considerava l’Europa come fanno tutti gli americani una nazione unica e non un continente e l’idea di scoprire tanti popoli e tante nazioni lo affascinava, suppongo perché totalmente al di là della sua immaginazione.

Lo snobismo che striscia e appare un po’ qual e un po’ la’, malgrado secondo le premesse dichiarate di Bryson, l’Europa avrebbe per lui fascino proprio perché diversa dall’America.

In realtà non resiste a giudicare il piu’ delle volte la cucina come disastrosa, il traffico caotico, la gente fastidiosa e via così’. Pochi monumenti lo affascinano e pare che per lo più sia attirato dai paesaggi.

L’Italia ne esce male, guidano come pazzi ma forse Sorrento gli piace. A Firenze gli rubano i Travel Check che ha nella tasca del giubbotto, (se lo merita) a Napoli si ferma a via Roma, di Milano gli piacciono i bar e liquida il cenacolo con una battuta sullo stato di conservazione (il libro è precedente al restauro). a Firenze rimane incantato dal Duomo e poco altro.
I francesi manco a parlarne… e così via. Insomma dopo un po’ verrebbe da dirgli ma statt’ a cas’!

Francesco M. Landolfi