Antonio Manzini, La costola di Adamo e Non è stagione.

Finiti i due altri libri  di Manzini con protagonista l’ispettore (anzi vicequestore) Rocco Schiavone. Molto meglio del primo (Pista nera), che in effetti sconsiglio se non avete tempo da perdere. Tanto poi nel secondo e nel terzo come in ogni serie gialla che si rispetti vengono presentati con dovizia di particolari comprimari, episodi pregressi e passato del protagonista.

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La costola di Adamo non è un gran giallo, se con questa definizione si intende arrivare a capire col botto e sorpresone finale il colpevole, perchè quello si intuisce abbastanza in fretta. Però è scritto benino, i personaggi sono resi bene, meno macchiette e più umanità. E il protagonista cresce bene, comincia a uscire dalle pagine, è carismatico, cinico e provato dalla vita il giusto per inserirsi nel filone dei detective maledetti d’oltreoceano (ovviamente al massimo può essere un cugino di campagna di Marlowe, ma non si fanno confronti, è giusto per inquadrarlo).

“Come se non lo sapessi. Ma mi manca la forza. E forse anche la voglia. Ci vuole una forza bestiale. Non è detto che uno ce la debba avere. Non è detto che uno è capace a tirarsene fuori. Ci sto con tutte le scarpe”.

non è stagione

Non è stagione è il terzo libro in ordine cronologico di questa serie, uscito quest’anno, sicuramente non sarà l’ultimo perchè termina con un colpo di scena che andrà a essere la base del prossimo romanzo.

E’ il più maturo dei tre, a mio parere, scritto meglio, sempre meno commedia all’italiana e più approfondimento psicologico. E’ quello che mi è piaciuto di più, e lo consiglio. Piacevole, non è alta letteratura gialla ma si legge molto volentieri.

Inquisition

 

Pista nera, Antonio Manzini

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prima indagine del vicequestore rocco schiavone, ambientata tra le innevate piste da sci della val d’aosta.

forse leggermente inferiore ai successivi capitoli della saga, ma basta superare lo scotto della presentazione dei vari personaggi per affrezionarsi a questa squadra d’indagine.

manzini ha una buona penna e tiene un bel ritmo serrato. l’indagine viene risolta in maniera classica: intuito, logica, un po’ di psicologia, una botta di culo.

non è hitchcock, ma soprattutto non è don matteo.

(sì, indosso davvero quel berretto. ma solo a natale)

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