Editore Tetra
Cosa è l’ultimo raccolto?
È il secondo tempo della vita, quello in cui ti accorgi, superati i 50 anni e a fronte di un rapporto apatico e stagnante, che hai due sole strade da poter percorrere: continuare a rimanere immobile nell’acqua melmosa o provare a reinventarti un’ultima volta.
Ma devi decidere in fretta, il tempo non è più dalla tua parte.
“So tutto” dice lei al marito… e questa frase lo perseguiterà per tutto il tempo.
Cosa sa?
Di che parla?
Ma ha paura che ogni parola a sua discolpa possa peggiorare la situazione, quindi meglio stare zitto e aspettare… fino a quando la sua vita tranquilla fatta di lavoro, moglie e figlia adottiva, cessa di esistere nel modo in cui lui era abituato a viverla.
Vuoto, smarrimento, confusione, faranno da ponte ad un nuovo vivere.
Migliore? Peggiore?
Chi lo sa…
Il bello dei racconti di Zardi? …contengono tutto, la vita quotidiana, le persone comuni, i sentimenti reali, fallimenti compresi.
Pochi ingredienti e grande maestria nell’amalgamarli perché Zardi fa una cosa bellissima, ci parla di relazioni imperfette facendoci sentire perfettamente normali.
“Avrebbe voluto abbracciare ogni singola persona che aveva incrociato nella sua vita e chiedere scusa per non essere stato davvero all’altezza… ma poi pensò che non c’era alcuna colpa nell’essere una creatura imperfetta: della verità, ciascuno conosceva una piccola scheggia luminosa che scambiava per il sole.”
Proprio così, la verità è una piccola scheggia luminosa che scambiamo per sole…
La verità è un qualcosa che è scritta in ognuno di noi e in noi rimarrà per sempre, ma, come dice Zardi, è scritta con l’inchiostro simpatico.
Bellissima conferma!
Antonella Russi
A Mario, ex enfant prodige della fisica, da ragazzo sembrava che la vita fosse una giungla nella quale infilarsi per trovare il necessario. Crescendo, si è trasformato in un contadino: ha recintato uno spazio, piantato i semi della sua famiglia e goduto dei frutti periodici di quella prudente pianificazione. Ma il fisico non è felice della sua esistenza. Gli anni si succedono tutti uguali per quest’uomo – padre di una bambina adottata e marito esemplare – e così, inconsapevolmente, la moglie Rachele lo salva dalla morte per tristezza mandandolo via di casa. L’enorme vuoto per l’assenza di quanto aveva perduto si riempie di significato grazie al trasferimento a Copenaghen, col suo mare livido e i tramonti estivi che non finiscono mai. Una nuova isola dove fare i conti con se stesso e prepararsi per il suo ultimo raccolto. Zardi cesella con poetico cinismo e lucida rappresentazione del quotidiano una vicenda dal sapore agrodolce, un mondo nel quale porsi le giuste domande può ancora fare la differenza.