Prima di diventare relativamente famoso come vincitore del Premio Campiello 2006, Salvatore Niffoi, scrittore di Barbagia, ha scritto alcuni romanzi per una piccola casa editrice di Nuoro, “Il Maestrale“. Cristolu è la storia di un frate-bandito, narrata da Niffoi con la consueta incisività nel descrivere i paesaggi dell’interno della Sardegna ed i personaggi a volte grotteschi ma sempre pieni di umanità, la breve e intensa parabola di Barore Suvergiu, figlio di poveri pastori, predestinato ad un’esistenza miracolosa: grande nell’amore verso i più deboli e spietato nella vendetta contro chi li minaccia.
Con l’intenzione di farvi venire voglia di leggere questo libro, che a me è piaciuto molto, vi riporto l’inizio del manoscritto che dà origine al romanzo:
“Mi chiamo Barore Suvergiu, noto Cristolu. Nato a Orotho il giorno diciannove Febbraio del 1850. Stato civile nubile e professione nessuna. Un po’ frate e un po’ bandito, questo lo decida chi leggerà un giorno la mia storia. Altezza un metro e sessantacinque senza i cosinzos, capelli pochi, occhi verdi e sempre tristi da quando il destino mi ha dato un calcio nel basso ventre e il Signore non è riuscito a trattenere la mia collera. Segni particolari: una cicatrice da forcipe sulla tempia sinistra e una da coltello sul fianco destro.”
Paolo Messina