La società letteraria di Sella di Lepre – Pasi Ilmari Jaaskelainen #recensione

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“Libri mutanti, segreti sepolti e incontri spettrali.”
Financial Times

Dunque, cominciamo col dire che se siete lettori troppo razionali questo romanzo non fa per voi. Già io stessa, che ho la mente molto fantasiosa e che amo le storie surreali, ho avuto qualche momento di perplessità.
Sella di Lepre è una piccola città della Finlandia in cui esiste una famosa società letteraria fondata dalla grande scrittrice Laura Lumikko. Si tratta di un gruppo estremamente elitario, che ha lo scopo di formare giovani promesse della letteratura. Ella, supplente di letteratura in una scuola superiore, correggendo il tema di uno studente su Delitto e Castigo si trova davanti ad uno strano fenomeno: il finale del libro è cambiato. Subito dubita della buona fede dell’allievo ma poi indagando presso la biblioteca cittadina scopre che alcuni libri giacenti lì sono stati pesantemente modificati. La bibliotecaria, anch’essa scrittrice, non sa (o non vuole) darle nessuna spiegazione valida. Mentre indaga su questi fenomeni e mentre cerca di mettere ordine nella sua vita privata e lavorativa, Ella viene invitata con sua grande sorpresa da Laura Lumikko a far parte dell’esclusiva società letteraria. Nel bel mezzo della festa per l’ingresso di Ella nel gruppo, poco prima di fare finalmente la sua conoscenza, la grande scrittrice scompare sotto gli occhi di tutti creando notevole scompiglio. Laura Lumikko è stata assassinata? E’ morta poco prima di fare la sua comparsa? E’ semplicemente sparita per sua stessa volontà? Ella, approfittando della richiesta di un professore che le finanzierà la ricerca, comincerà ad indagare sul gruppo cercando di scoprire i suoi molti misteri.
Il romanzo, seppur scorrevole e scritto in modo lineare, risulta di difficile comprensione perché è zeppo di metafore, di elementi onirici, in quanto i sogni dei protagonisti nel contesto acquistano importanza e sono parte fondamentale della storia. E’ costruito bene ma, chiusa l’ultima pagina, molte domande restano sospese. Ho capito? Non ho capito nulla? Non ci sono risposte, o forse sì. Ora capisco perché la critica ha attribuito a questo giovane scrittore un pizzico di Murakami….senza fare paragoni azzardati, è vero che terminato il libro mi è rimasta la stessa sensazione di non aver capito qualcosa, ma anche che mi sta bene così, perché è stato bello leggere una storia che è come un viaggio nell’ignoto. Seppur con mille difetti e con mille critiche che si possono fare, è stata una lettura interessante e piacevole e l’autore è da tenere d’occhio.

Paola Castelli

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