Cella 211 – Francisco Perez Gandul

cella
Piccolo bestseller di un giornalista spagnolo che si capisce subito essere esordiente, ma storia azzeccata di una guardia carceraria costretta a fingersi detenuto perché rimasto imprigionato durante una rivolta. L’interesse del libro è tutto teorico, con una tesi un po’ alla Breaking Bad che anche la persona più buona di questo mondo può diventare uno spietato assassino se cambia l’ambiente in cui si muove e se messo davanti a scelte drastiche. Non esistono persone malvagie, ma situazioni maledette sì. Ben tenuta la tensione, un po’ meno entusiasmante lo stile che tenta la soggettiva di più personaggi finendo più per confondere e distogliere sul fulcro del racconto che dare ritmo. Con l’alternarsi dei monologhi e relativo punto di vista di alcuni personaggi, la narrazione mi è sembrata a volte confusa e mal gestita: spesso dovevo leggere diversi paragrafi prima di capire di quale personaggio si trattasse. E’ comunque breve, come lettura da treno è perfetto. voto 7

PS. Di questo libro esiste un film che non ho visto ma magari vedrò http://www.mymovies.it/film/2009/cella211/

Nicola Gervasini

DESCRIZIONE

Il giovane Juan Olivier, al suo primo incarico come secondino in un carcere di massima sicurezza, si presenta al lavoro con un giorno d’anticipo sul primo turno di guardia. Mentre visita il braccio che rinchiude i detenuti più pericolosi ha un mancamento. Nel tentativo di rianimarlo, le guardie lo distendono temporaneamente sulla brandina di una cella al momento vuota: la cella 211. Ma non hanno il tempo di aspettare che Juan si riprenda: il carismatico Malamadre, leader indiscusso dei detenuti più pericolosi, è riuscito ad assumere il controllo del braccio e a scatenare una sommossa. Alle guardie non resta che togliersi da lì al più presto e mettersi in salvo, abbandonando l’ignaro Juan al proprio destino in mezzo ai rivoltosi… Un noir carcerario che si avvale di un tema di grande impatto, una trama piena di colpi di scena e un protagonista camaleontico di fronte a un tragico destino. Da questo romanzo d’esordio, l’omonimo film di Daniel Monzón uscito in Spagna nel 2009.

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