Ho finito stasera di leggere la saga di Harry Potter e devo confessare che mai come negli ultimi giorni ho vissuto quella forte ambivalenza tra il non-vedo-l’ora-di finirlo e il vorrei-che-non-finisse-mai! Mi sento come svuotata e so che per lungo tempo non riuscirò a lasciare andare i personaggi, i luoghi, le atmosfere… E il tutto è raddoppiato, perché il mio stato d’animo è lo specchio perfetto di quello di Luigi, mio figlio di nove anni: ho letto la saga su suo invito, ci siamo rincorsi, aspettati e stasera abbiamo letto le ultime righe quasi contemporaneamente! E insieme all’orgoglio di aver trasmesso a lui l’amore per la lettura, ho il privilegio di poter condividere le gioie e i dolori che essa regala! Stasera mi ha detto: “Potevo lasciare gli ultimi capitoli, almeno ne avevo un altro po’! Però DOVEVO leggere la fine!”
Credo che delle storie ci si innamori come delle persone, si prendono così come sono, coi loro pregi e difetti, con le loro ingenuità, le loro incongruenze; così anche quando gli eventi languono (I doni della morte per molte pagine è statico e ripetitivo) ci si accontenta di osservare i protagonisti aggirarsi per boschi oscuri e ci si bea della loro prolungata compagnia, in attesa che i vari pezzi di un puzzle sparsi in sette libri prendano il loro posto, per comporre la soluzione finale.
Il mio libro preferito è stato “Il prigioniero di Azkaban” e davvero avrei voluto che Sirius avesse avuto più tempo!
Ho adorato l’elfo domestico Dobby e ho trovato profondamente commovente la sua riconoscenza verso Harry per avergli assicurato la libertà e, soprattutto, la dignità.
Ma il mio personaggio preferito è Snape (Piton), controverso, ambivalente… eppure mi fidavo di lui come Silente; sono stata scioccata quando è sembrato che si votasse alla causa di Voldemort e ho aspettato il suo finale riscatto.
Per molto tempo ancora in casa non si userà altro linguaggio se non quello potteriano, mangeremo cioccolata per avere la forza di contrastare i Dissennatori, grideremo “Accio!” per raccogliere la penna caduta a terra e “Lumos!” nel corridoio buio. Andremo a vedere il film sugli “Animali fantastici”; Alice continuerà a inventare incantesimi, emulando il fratello in attesa di imparare a leggere. E se tutto questo non dovesse bastare, farò come ha detto Luigi: “Domani ricomincio!”
Arianna