«Sally.»
Un borbottio.
«Svegliati, Sally.»
Un borbottio più forte: ‘sciami in pace.
La scosse più bruscamente.
«Svegliati. Devi svegliarti!»
Charlie.
La voce di Charlie. La stava chiamando. Da quanto tempo?
Sally emerse dal sonno.Dapprima guardò l’orologio sul comodino, e vide che erano le due e un quarto di notte. Charlie non avrebbe nemmeno dovuto essere lì; avrebbe dovuto essere in turno al lavoro, alla base. Poi lo guardò bene in faccia per la prima volta da che era sveglia, e qualcosa sussultò dentro di lei, un qualche fatale presentimento.
Stephen King – L’ombra dello scorpione