Fatiche di gennaio – Alex Amodio

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Vi presento le mie fatiche di gennaio. Ho scelto un inizio soft. 6 libri sottili per complessive 650 pagine.
Avevo già scritto di Buzzati e penso che lo scrittore sia noto a tutti.
Il libro numero due è Il maestro” di Herbert Rosendorfer, bolzanino trasferitosi però in Germania dove ha vissuto fino al suo pensionamento. Poi ha pensato bene di tornare a casa. Ora purtroppo non c’è più. Il libro (non tradotto in italiano) lo piazzo al numero 13 della challenge. È una farsa su un musicologo che per lavorare si inventa di sana pianta un compositore. Costretto poi ad arrampicarsi sugli specchi dopo l’interessamento di una studente alla sua creatura. Alla fine ha dovuto perfino comporre le opere della sua invenzione. Racconto divertente, valutazione 4/5.
Anche il numero 3 viene dalla Germania. Tonio Kröger di Thomas Mann non l’ho digerito a scuola ed anche stavolta ho fatto fatica a leggerlo. La scrittura e il linguaggio di Mann però sono come sempre una grande goduria. Nessuno riesce a penetrare negli angoli più nascosti dell’animo delle persone e descrivere sentimenti e stati d’animo come fa lui. Li si vive intensamente durante la lettura.
Stephanie Hochet con “sangue nero” è stata la scoperta di quest’anno. Racconto strano quasi surreale. La scrittura mi ricorda moltissimo Roland Topor con il suo “Inquilino del terzo piano”. In entrambi i romanzi le fantasie dei protagonisti prendono il sopravvento e fanno perdere il senso della realtà ai malcapitati.
“La traccia dell’angelo” è un racconto di Stefano Benni. Magari per via dell’argomento deprimente o lo svolgimento un po’ banalotto ma questo racconto proprio non mi ha preso assolutamente. Di Benni ero abituato a ben altre cose.
Infine “Il monumento” di Mark Strand, poeta canadese. Lo spaccio come libro di poesie anche se scritte per la maggior parte in prosa. L’autore è alla ricerca dell’immortalità come poeta e per tutte le 52 liriche spiega come raggiungerla e costruire il proprio monumento. Forse non ho colto appieno il messaggio perché non ho un’anima con la necessaria sensibilità ma riesco a dare solamente 3/5 di punteggio.

Alex

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