After – Anna Todd

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Nonostante continui a comprare libri decisamente più impegnati, la mia testolina in summer mode non ne vuole sapere e si è buttata sul fenomeno (non so quanti mille mila lettori) letterario (ma giusto perché si tratta di lettere digitate su una tastiera!) che parte dall’Ammerega, da una giovincella di nome Anna Todd che comincia per gioco a scrivere un romanzo a puntate (non ci siamo inventati niente, è cambiato solo il mezzo e si è impoverito di molto il linguaggio) e lo pubblica attraverso una app, aggiustando il tiro qua e là, in base ai commenti dei followers. Da fan fiction rapida e accattivante – come la definisce l’autrice stessa – diventa romanzo vero e proprio e presto film, ovviamente! In Italia è approdato ad inizio estate e la traduzione dell’intera quadrilogia (come cavalcare biecamente l’onda!) sarà terminata in autunno.

Ancora scioccata dalla ripetitività riscontrata nel numero di pagine del 1° volume (ca 500, in versione epub sul mio ereader), in cui la diciottenne Theresa, detta Tessa si trasferisce alla WCU (ma com’è che sti ultimi romanzetti sono tutti ambientati nei dintorni di Seattle, Washington? Mah!) e inizia gradualmente a ribellarsi alla vita che in qualche modo era stata scelta per lei e a sperimentare; in primis il sesso e il turbine di emozioni ad esso connesse nonché la libertà dettata dall’età adulta. Peccato che di adulto ci sia ben poco. Lettura decisamente adolescenziale in cui ci si ritrova in un immaturo tira e molla sentimentale tra la suddetta protagonista e il figlio punk ribelle inglese, pieno di tatuaggi e piercing, del rettore del campus universitario. Un reiterato scontro culturale tra un’America puritana, più attenta alle convenzioni e alle apparenze – vedi la ragazza vergine, perfettina e secchiona che non si è mai abbandonata agli eccessi – e un’Europa, la cara vecchia Inghilterra in trasferta, in questo caso, anticonformista e decisamente più attraente nei panni dello scapestrato Hardin, che da bravo tombeur de femmes, non riesce a gestire i sintomi del primo vero innamoramento.
Simpatiche le incursioni letterarie, seppur banali che ruotano attorno ai classici di volta in volta affrontati a lezione (con quale criterio poi non si sa, visto che il prof passa da ‘Orgoglio e pregiudizio’ a ‘Cime tempestose’, incurante della letteratura prodotta nel frattempo) e che risultano funzionali allo svolgimento della trama e più che altro a supporto delle pippe mentali dei due protagonisti.

Ovviamente non lo consiglio e sono sempre più sconvolta da come si ceda il passo alla mediocrità più assurda.

owlina fullstop

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