La bastarda di Istanbul, Elif Shafak

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Il libro racconta della vicenda di due ragazze: Amy, americana di origini armene e Asya, turca. Amy desiderosa di scoprire le sue radici, di nascosto dalla madre iperprotettiva, parte per Istanbul facendosi ospitare dalla famiglia del patrigno attraverso qualche sotterfugio. Si tratta di una famiglia particolare, casinista e formata da sole donne e si legherà molto ad Asya, la cugina. Il destino entra in gioco e si scoprirà che c’è qualcosa che lega le due cugine (e che invoglierà molto la lettura del libro) e soprattutto verrà messo in discussione il rapporto di odio tra turchi e armeni. Personalmente il libro mi è piaciuto, è scritto bene e mi ha fatto conoscere in maniera più approfondita la questione armena.

Ivana Vignato

Rose è una ragazza del Kentucky sposata con un armeno, Barsam Tchakhmakhchian. Dal matrimonio nasce una figlia, Armanoush, ma proprio a causa dell’invadenza della ultratradizionalista famiglia del marito, il matrimonio va a rotoli. Consapevole dell’odio reciproco che anima turchi e armeni, quasi per ripicca Rose si risposa con un turco, il giovane geologo Mustafa Kazanci. Insieme si trasferiscono in Arizona, dove Armanoush cresce divisa tra l’affetto oppressivo della madre e la famiglia del padre a San Francisco.

A 19 anni, Armanoush decide di recarsi di nascosto a Istanbul per ritrovare le proprie radici armene, facendosi ospitare dalla famiglia del patrigno, una famiglia tradizionalista turca composta di sole donne. Qui farà amicizia con la cugina Asya, la ‘bastarda’ del titolo. Ma il destino intreccerà le storie delle due famiglie in modo ancora più complesso e le due ragazze, insieme, scopriranno che l’odio ancestrale tra turchi e armeni si può superare.

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