Pascal Khoo Thwe, Il ragazzo che parlava col vento

“Ricorda cosa diceva tuo nonno, che la terra è rotonda a scuola e piatta a casa. Era un uomo saggio e ti ha insegnato quello che dovevi sapere in Birmania. È lo stesso in politica. Impara gli argomenti del socialismo sui libri, ripetili a memoria, passa i tuoi esami. Non discutere mai. Ma tieni ben in mente e nel cuore quello che tutti sanno: che nel mondo reale esso è un sistema di incompetenza e corruzione e un progetto per la rovina del Paese. Potranno esser ignoranti come i contadini, ma hanno i fucili. Non discutere con loro, mai”

Autobiografia di un dissidente birmano. La prima parte ci offre uno spaccato della vita tradizionale di una tribù Padaung descrivendo dettagliatamente le tradizioni, il rapporto con gli spiriti, quello con la terra e la giungla. Con la crescita e la possibilità di poter studiare al di fuori delle colline, Pascal si trova suo malgrado all’interno dei movimenti di rivolta contro il regime militare che affossa il paese.
Il libro è scritto in modo molto oggettivo, è vero che le atrocità descritte non hanno bisogno di grandi commenti, ma sembra essere redatto da un cronista che ha semplicemente esposto i fatti.
A me è piaciuto

10998886_10205762181083345_3842140535282701857_n

 

Per la seconda volta in un mese ho trovato un libro con un titolo tradotto in italiano che non ci azzecca nulla, se lo avessero intitolato ‘Pippo’ sarebbe stato uguale. Il libro è scritto in inglese: ‘From the Land of Green Ghosts: A Burmese Odyssey’. La terra dei fantasmi verdi è il modo dell’etnia Padaung di chiamare la Birmania centrale, luogo dove inizia veramente l’odissea del protagonista.

Esibaletta Sciarada Terruzzi

 

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.