Edward Rutherfurd – New York

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Start spreading the news, I’m leaving today…. I wanna be a part of it…

Ah si, adesso voglio proprio vedermi a raccontare di questo libro….

Cominciamo col dire che le quasi mille pagine di questo librone immenso contengono decine di personaggi ma una sola, unica protagonista: la città di New York. L’autore ne ha raccontato la storia dal 1664 all’attentato al World Trade Center.

Ho fatto due o tre tentativi di scrivere un commento a questo libro. Volevo sottolineare gli aspetti positivi e negativi che non nascondo esserci.

E invece sapete che vi dico?  Io proprio non riesco ad essere obiettiva a proposito di un libro così.

Per cui….

Se non vi spaventano i libroni con tanti personaggi, leggete questo libro. Se vi piacciono le storie che raccontano di una nascita, in questo caso quella di una città meravigliosa unica al mondo, e di una lunga trasformazione attraverso i secoli, leggete questo libro. Se avete visto New York almeno una volta, anche solo in un film, o se addirittura avete un angolino di quella città che per voi ha un significato speciale (la butto lì: il Bryant Park tò’) leggete questo libro perché ritroverete quell’angolino e forse scoprirete anche come e perché è nato. Lo vedrete attraverso gli occhi delle tante generazioni della famiglia Master che si susseguono nei secoli o attraverso quelli di uno degli altri tanti personaggi che affollano queste pagine. Lo vedrete forse attraverso gli occhi di un lustrascarpe o magari di un sindaco. Forse anche di qualche presidente. E se invece fossero quelli brillanti di passione del tenore Caruso? Ognuno di loro ha visto New York in un momento diverso dei suoi pochi secoli di vita e ve lo racconterà.

Vedrete una città che amate nascere dalle paludi e diventare piano piano quel posto un po’ magico e folle che è adesso. La vedrete estendersi e  crescere in altezza come cresce un bambino. La vedrete adornata pian piano di quelli che ora sono i suoi simboli più noti come una vecchia signora scintillante che ogni anno carica un po’ di più il suo collo e le sue mani di oro e di perle. La vedrete in momenti di gioia e di dolore e vi ritroverete come degli stupidi a piangere quando, alla fine del libro, subirà la sua ferita più grande e più dolorosa. Piangere come quando in un libro che state leggendo l’eroe del quale vi siete innamorati viene ferito a morte e voi non riuscite  a capacitarvene. Ma poi girate pagina e scoprite che c’è ancora un breve epilogo del quale non vi eravate accorti. Ed ecco che ritrovate il vostro eroe, qualche anno dopo. Vi viene detto che la ferita era si grave, gravissima, ma il vostro eroe era stato più forte. C’erano volute cure, attenzioni e tante, tante lacrime. Ma era riuscito a rialzarsi. Per l’ennesima volta.

Se invece non vi piacciono le storie dove personaggi reali si mescolano a personaggi inventati, se non vi piacciono le storie troppo romanzate e con tanta romanticheria, dove magari si corre anche un po’ per farci stare tutto  e, soprattutto, se non amate New York: lasciate perdere.

Anna LittleMax Massimino

 

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