Gianni Farinetti, Rebus di mezza estate

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Spinta dalla sfida che propone un libro ambientato nella tua città ho preso in mano”rebus di mezza estate” di Gianni Farinetti. Un giallo ben costruito con tanto di colpi di scena che è solo la scusa per descrivere sapientemente e abbastanza cinicamente il”Piemonte bene”, quello della nobiltà decaduta che vive in Langa gomito a gomito con i contadini induriti dalla collina. È un libro che si legge molto velocemente, io ci ho messo un po’ perché questa settimana ero molto stanca, ma direi che si può leggere in due o tre serate e lascia on bocca i sapori della Langa. Profumo di vigneto, Pelaverga, antiche vigne, vitello tonnato, ravioli al Plin, funghi e sua maestà il tartufo. Da buon braidese farinetti dà però della mia natia Fossano un’immagine poco lusinghiera. Ma si sa che per i braidesi Bra è caput mundi… eccovi la parte che descrive il mio paese “Fossano è una sorta di fotocopia un po’ sbiadita di Bra. Gemella di altre cittadine-tutte più o meno sui 25/30000 abitanti – di cui è infarcita la”Granda”. Bra, Alba, Fossano, Savigliano, racconigi , Saluzzo, Mondovì, ceva (oddio ne sto dimenticando qualcuna significativa). Fossano è meno movimentata di Bra, meno segreta, con un bellissimo duomo barocco, una via Roma di austeri portici e vecchi caffè, una celeberrima scuola per carabinieri. Ma più quieta, risorsa. Si dice dia i natali a delle gran belle ragazze – come Saluzzo – e a qualche geniaccio ivi nato e cresciuto. Mezza in pianura, mezza sul crinale di una collina domenica con un festoso castello fortificato, una spaziosa vista sulla valle del Tanaro e ubertose cascine.

Agata Pagani