Gli accordi del cuore – Jan-Philipp Sendker #recensione

Dopo aver letto il primo romanzo di J. Philipp Sendker, “L’arte di ascoltare i battiti del cuore” (che ho amato tantissimo) non ho potuto fare a meno di acquistare e leggere questo Gli accordi del cuore, che ne è il seguito. Non è allo stesso livello del precedente, cosa che capita nella maggior parte dei casi, ma è comunque una lettura che secondo me vale la pena fare. La capacità che ha questo autore di usare le parole per descrivere i sentimenti umani non ha uguali. Amore, paura, smarrimento, solitudine, dolore, perdita, scoperta. Ancora una volta la protagonista si troverà a lasciare la sua ingessata vita a New York per volare verso la magica Birmania. Una mattina di novembre, alle soglie della Festa di Ringraziamento, improvvisamente Julia Win sente una voce dentro di se che sembra volerla mettere a confronto con se stessa, per farle capire quanto la sua vita di avvocato di successo in uno dei più importanti studi della grande mela sia in realtà una maschera che cela una profonda infelicità interiore, e una solitudine che è come un abisso. Julia ha 38 anni, è rimasta sola dopo una storia che le ha lasciato poco più di un ricordo, ha una famiglia da cui vuole restare distante …. insomma, Julia è quello che potremmo essere tutte noi. Una donna disillusa dalla vita, che si accontenta di galleggiare sopra le cose, perché è così che è sopravvissuta fino ad oggi. La paura per lei é un’ancora di salvataggio, qualcosa a cui rimanere aggrappata perché in fondo da una certa sicurezza: se non rischi mai, hai la certezza che nulla ti farà del male. Ma in Birmania ad aspettarla troverà l’affetto e la saggezza di U Ba che ancora una volta aiuterà Julia a ritrovare se stessa attraverso il racconto di una storia magica ed emozionante. Il corpo del romanzo è una grande bellezza spirituale che cattura, inebria, ti trasporta in una dimensione così differente da quelle tipiche occidentali: la filosofia buddista è estremamente radicata e si percepisce in ogni parola. Leggere questo libro è come restare avvolti in una coperta calda, dona piacere, conforto, e lascia addosso una buona dose di tenerezza e ottimismo.

Paola Castelli

Stefan Zweig

« Inerme e impotente, dovetti essere testimone della inconcepibile ricaduta dell’umanità in una barbarie che si riteneva da tempo obliata e che risorgeva invece col suo potente e programmatico dogma dell’anti-umanità. »
(Stefan Zweig, Il mondo di ieri, Ricordi di un europeo)

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Approfitto della visione del film “Una promessa” di Patrice Leconte e dalla lettura del breve romanzo da cui è tratto “Viaggio nel passato” per promuoverne l’autore Stefan Zweig (1891 – 1942) che forse a molti partecipanti di questo gruppo non dice moltissimo ma che io trovo assolutamente attuale e da leggere con grande piacere. Austriaco di nascita e cittadino europeo ante-litteram per cultura, intuizione e convinzione, quando ancora non erano esplose le due grandi guerre. Nel suo capolavoro che consiglio caldamente “Il mondo di ieri” racconta con qualche sobrio accento autobiografico il passaggio dall’Austria felix dell’impero asburgico allo scenario devastante della prima guerra mondiale e ai primi accenni dell’emergente nazi-fascismo. Scrittore all’epoca di grande successo, i suoi libri vengono fatti sparire da tutte le biblioteche europee dal Fuhrer, Zweig fu fiero di condividere questa sorte con celebrità come Thomas e Heinrich Mann, Franz Werfel, Sigmund Freud e Albert Einstein. Nel 1934 lasciò l’Austria per raggiungere Londra senza la sua famiglia. Nel 1938, dopo l’annessione dell’Austria al Terzo Reich, chiese la cittadinanza inglese. Nello stesso anno divorziò dalla moglie Friderike e nel 1939 sposò la giovane segretaria Lotte Altmann (1908-1942), con la quale l’anno dopo andò ad abitare a New York, ben sapendo che non avrebbe più rivisto l’Europa. Nel 1941 si spostò a Petrópolis in Brasile, dove si suicidò, con un’overdose di barbiturici, insieme alla sua seconda moglie nel 1942. La sua carriera di scrittore è ricca di bellissime biografie di amici geniali suoi contemporanei e non e, soprattutto sono memorabili i suoi racconti brevi e folgoranti (ripubblicati in anni recenti dalla benemerita Adelphi ( da leggere almeno : Bruciante segreto, Lettera di una sconosciuta ,Novella degli scacchi,Amok, Una notta fantastica e questo Viaggio nel passato, in cui il tempo è ancora una volta il grande protagonista che modifica il corso dei destini e dei sentimenti delle persone (qui una passione amorosa inespressa si traduce prima in una lunghissima attesa e poi in una inevitabile delusione perché nulla può rimanere immutabile.
Insomma un grande e forse non adeguatamente riconsiderato scrittore tanto più moderno quanto più precursore di visioni globali ancor oggi disattese.

Renato Graziano