Torgny Lindgren – Per non saper né leggere né scrivere

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Torgny Lindgren – Per non saper né leggere né scrivere

Piccola premessa: io di solito non compro i libri delle edizioni Iperborea perché hanno un gravissimo difetto che mi irrita molto. Non rimangono aperti. Credo abbiano dentro una specie di molla che fa sì che rimbalzino. Se per caso li appoggi aperti capovolti sul tavolo, compiono un balzo fulmineo e oplà! si richiudono. Non parliamo poi di leggere a letto comodamente distesi su un fianco e appoggiati su un gomito! Impossibile tenere aperte le pagine con una mano sola a meno di non avere una manona gigantesca o usare due mattoni come ferma libro. Probabilmente l’Iperborea pubblica cose meravigliose, ma io  non lo saprò mai (a parte Piccoli suicidi tra amici che lessi anni fa). Comunque questo l’ho comprato perché mi incuriosiva il titolo, la storia e il bel disegno di Carl Larsson in copertina. Alla fine risulto perplessa. Penso ci sia dell’ironia nel racconto di questo ragazzino affetto da una forma di alessia che gli impedisce di imparare a riconoscere  le lettere. Ironia nordica, un po’ gelida (ahahahah…). Però c’è anche tanta poesia e commozione nelle immagini del ragazzino che impara il mondo attraverso le illustrazioni della Bibbia, aiutato dal nonno con gli stessi suoi problemi. Nonno magnifico che gli svela l’arte delle immagini e dell’immaginazione. E poi tutta la tenerezza di un bimbo che si vede amato dal padre mentre non lo è, che si immagina un futuro in università e viene rinchiuso in un istituto per ineducabili, che legge sé stesso nella vita attraverso delle vecchie illustrazioni in bianco e nero. Ero lì lì per considerarlo un mattone invece alla fine mi è piaciuto.

Anna LittleMax Massimino