LA SOTTILE ARTE DI INCASINARSI LA VITA – Bernardo Paoli #SelfHelp

La sottile arte di incasinarsi la vita. Come evitare le trappole della mente e vivere felici -Bernardo Paoli

Editore: Mondadori
Collana: Vivere meglio
Anno edizione: 2019

Questo libro di psicologia divulgativa è una piccola bomba ad orologeria.

E’ una bomba perchè vi fa riflettere su tutte le strategie fallimentari – o almeno i prototipi di quelle strategie – che mettiamo in atto, consciamente o meno, per risolvere i nostri problemi di vita, e perchè propone, come soluzione, di fare esattamente l’opposto.

O meglio: di scegliere, in un ventaglio di possibili opposti verificabili tramite l’esperienza, quello “giusto”, o meglio “complementare”, un opposto cioè che corrisponda a una virtù psicologica da sviluppare.
Tutto questo per trasformare l’inclinazione verso cui tende, naturalmente, la nostra realtà psicologica – e che, nella psicopatologica, diventa fin troppo pendente e rigida, arrivando a sclerotizzarsi-, in qualcosa di equilibrato e naturale, esaltandone gli aspetti produttivi e ammorbidendo, raddrizzando verso l’equilibrio, quelli inefficaci.

Seguire la pendenza raddrizzandola un po’, insomma, ci aiuta ad avere una mente più sana, e il libro di Paoli propone strategie efficaci per farlo.
Nella parte introduttiva vengono illustrati, con uno stile fresco, mai banale, bensì comprovato scientificamente e ricco di metafore, i Principi di Simmetria, su cui si basa la Psicoterapia Breve Strategica ( che trae le sue prolifiche radici dalla Scuola di Palo Alto di Watzlawick, in Italia riprese da Nardone &Co.); in seguito -per arrivare al cuore pulsante del libro- viene proposta la trascrizione di una quarantina di dialoghi terapeutici, strutturati secondo il fulcro di una strategia fallimentare attuata dal paziente, e la proposta del comportamento opposto/complementare/virtù psicologica da sviluppare, per raggiungere l’equilibrio psicologico e sperimentare un aumento della qualità di vita.
La spiegazione di queste virtù è sintetica e gustosa da leggere, e lascia interessanti spunti su cui riflettere e da mettere in pratica.

Quello che mi ispira fiducia in questo libro è la sua qualità didattica, che va al di là dell’ennesima proposta bufala vendi ghiaccio dal sapore piatto e pubblicitario – un po’ come quando compri il cibo pronto congelato e, una volta cucinato, si rivela molto più scadente di quanto prometteva la confezione.

Se cercate un libro di qualità sopraffina avete sbagliato prodotto, se invece volete un’opera semi-seria di Psicologia divulgativa che attivi la parte creativa della vostra mente e vi solleciti a un cambiamento rivoluzionario, centrato sul fare esattamente l’opposto di quanto avete fatto finora, questo può essere un buon libro per voi.

Ho trovato un po’ sgradevole la punta di arroganza che trasuda da Paoli in alcuni dialoghi, c’è un po’ troppa sicurezza e aria da Padreterno, e mi chiedo se un paziente particolarmente intelligente e combattivo sul piano intellettuale possa trovarsi a suo agio, con un terapeuta che tende a mettersi su un gradino molto più alto e a generalizzare: in fondo ogni essere umano è un conglomerato di sfumature davvero irripetibile, e l’idea che siamo la combinazione di 70.000 predecessori di 200.000 anni fa, concentrati nel territorio africano, non giustifica tutte le mutazioni genetiche che occorrono nell’arco di una sola vita, e un numero di combinazioni risultanti che, più che essere vicine al finito, tendono decisamente all’infinito.
Sono sempre dell’idea che un terapeuta, anche quando pesca da un cilindro per forza di cose finito di tecniche, da cui attinge perchè identifica nel tuo caso alcuni tratti essenziali, debba almeno avere il tatto di non dirlo.

A parte questo lieve e personale cammeo negativo, trovo le strategie proposte valide -perchè scientificamente comprovate-, e interessanti da leggere.

Consideratelo una buona porta di ingresso per l’affascinante grotta della Psicologia.
Forse si potrebbe rimproverare allo stile un po’ di “andazzo alla Holden-focalizzato sulle sensazioni-scriviamo come Alessandro Baricco”, ma è anche vero che, per lo scopo che si prefigge, l’ho trovato molto piacevole, fresco e originale.

Giulia Casini

 

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Astenersi astemi – Héléna Marienské #Clichy #Marienské #AStenersiAstemi

Astenersi astemi -Héléna Marienské

Traduttore: T. Gurrieri
Collana: Gare du Nord
Clarisse, contrariamente alle sue abitudini, arriva in forte ritardo. Quando entra si accorge che la tensione del lunedì precedente è solo un cattivo ricordo. Tutti parlano, tutti raccontano. Sembra ci sia una specie di competizione. Chi è il più tossico? Chi è caduto più in basso? Chi merita la medaglia di più bel relitto?

Clarisse, psichiatra specializzata in dipendenze, decide di sperimentare una terapia: raccogliere i suoi casi più gravi e porli a confronto tutti insieme, nella speranza che si aiutino l’un con l’altro a uscire dalle proprie dipendenze. Devastati, sull’orlo del baratro, nel confronto reciproco trovano il contrario di ciò che si aspettavano di trovare: la polidipendenza. Anziché liberarsi della propria dipendenza, vi aggiungono anche quella degli altri; ma il neo-nato gruppo d’ascolto, inizialmente scettico nei confronti della nuova terapia, si ritrova gradualmente a sviluppare una forza, data proprio dall’unione del gruppo stesso, che permette a tutti di affrontare in modo nuovo il campo di battaglia quotidiano sul quale, prima, si trovavano a lottare in completa solitudine.
Spassosissimo romanzo una commedia sarcastica scritta senza fronzoli, un romanzo originale e sfacciato. La scrittura è diretta, tagliente, i personaggi estremi e dai tratti grotteschi, le situazioni immorali e debordanti. Consigliatissimo.

«Non sto giocando con nessuno di voi. Lo sapete. Ma avvisarvi vi avrebbe privato di questa esperienza: la ricaduta. Finché non l’avrete dolorosamente sperimentata, e Mariette testimonia perfettamente le difficoltà incontrate, vi mancherà un passo indispensabile nella vostra uscita dalla dipendenza. Sarà solo superando la ricaduta che guarirete… Vi darò una chiave, il periodo delle feste di fine anno è uno dei più pericolosi per le dipendenze, come per tutte le patologie mentali. È un tuffo nella famiglia, nelle nevrosi familiari. Tutti gli affetti dolorosi dell’infanzia vengono risvegliati, perché è il momento in cui si è costretti ad amare.»

«Hai detto che avevi un’idea in testa…».
«Una grande idea».

Barbara Tagliabue

Clarisse, psichiatra specializzata in dipendenze, decide di sperimentare una terapia di gruppo ispirata a princìpi del tutto nuovi. E così riunisce in un inedito «gruppo d’ascolto» un prete cocainomane sosia di Papa Francesco, un’alcolizzata senza rimedio, un coltissimo professore universitario sessuomane, una giovane e devastata consumatrice di qualsiasi tipo di droghe, un giocatore d’azzardo con irrisolte pulsioni omosessuali, una fashion-addict ossessionata dall’acquisto compulsivo di abiti d’alta moda, un bancario con moglie dominante e aggressiva che per la sua dipendenza da qualsiasi tipo di sport si è distrutto irrimediabilmente il fisico. Per tutti questi personaggi il resto del mondo è un campo di battaglia nel quale il potere della famiglia e delle istituzioni annienta volontà e sogni, spingendo verso l’unica via d’uscita possibile, quella della perdizione e del vizio. Devastati, sull’orlo del baratro, nel confronto reciproco trovano il contrario di ciò che si aspettavano di trovare: la polidipendenza. Anziché liberarsi della propria dipendenza, vi aggiungono infatti anche quelle degli altri. E così questi «nemici della vita ordinaria», questi ribelli contro la normalità, sfidano la loro terapeuta e il mondo che li vorrebbe isolati e controllati, e all’interno della «squadra» che decidono di formare tutti insieme, scoprono la solidarietà, la complicità, l’amicizia, perfino l’amore.