Irene Némirovsky, Suite francese

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Attratta da un titolo così bello, ma un po’ delusa dal romanzo rimasto incompiuto dall’autrice morta in circostanze terribili.
La seconda parte l’ho trovata un po’ noiosa e ripetitiva.
Interessante comunque la descrizione di come sia andata all’inizio della guerra nel momento dell’occupazione tedesca in Francia.
Ciò che mi ha più colpito è stata la descrizione dei soldati tedeschi che ne escono bene, bravi ragazzi, educati, costretti a sottostare alla triste contingenza. Ma si era solo all’inizio, poi anche per loro il prezzo è stato altissimo.
L’altra cosa che risalta è che chi fa affari durante la guerra non ha bandiera e tutto va bene per fare cassa.
Alla fin fine il libro si è lasciato leggere.

Raffaella Giatti

O. E com’è morta, se si può sapere?
Lorenza Inquisition Auschwitz 
Marzia Akosua Raimondo Non so se riuscirei mai a leggere un’opera incompiuta! E adesso riesci a darti pace?
Raffaella Giatti L’ho presa come uno scatto di fotografia. Non c’è niente di sospeso che poi il seguito della guerra abbia ribaltato completamente. Se si pensa che nel romanzo i tedeschi sembravano i vincitori….
Paola Castelli Io l ho adorato. ..romanzo corale stupendo
Anna LittleMax Massimino Lo adoro. Tra i miei libri della vita

 

Irène Némirovsky, Suite francese

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La certezza della mia libertà interiore, questo bene prezioso, inalterabile,e che dipende solo da me perdere o conservare. La convinzione che le passioni spinte al parossismo come capita ora finiscono poi col placarsi. Che tutto ciò che ha un inizio avrà una fine. In poche parole, che le catastrofi passano e che bisogna cercare di non andarsene prima di loro, ecco tutto. Perciò, prima di tutto vivere: primum vivere. Giorno per giorno. Resistere, attendere, sperare.

“Suite Francese”, Irène Némirovsky