Mattatoio nr. 5 o La crociata dei bambini – Kurt Vonnegut

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Avevo comprato questo libro tanti anni fa e poi a causa di innumerevoli traslochi era finito impolverato nella libreria dei miei, dimenticato.

Romanzo di condanna alla guerra, narra delle vicissitudini Billy Pilgrim che durante la seconda guerra mondiale viene fatto prigioniero dai tedeschi durante il bombardamento di Dresda (come accadde a Vonnegut). Fin qui niente di strano ma l’autore inserisce anche l’elemento fantascientifico: Pilgrim ha la facoltà di viaggiare nel tempo (il perché e come lo si scoprirà!), e nel libro vengono narrati episodi della sua vita in ordine sparso, così come li vive lui, fino a vivere diverse volte il giorno della propria morte (senza preoccuparsene più di tanto, alla fine!).
Il libro si legge in un soffio e mi piace che Vonnegut, attraverso l’utilizzo dell’elemento fantascientifico, abbia raccontato, con humor nero che tanto mi piace, l’assurdità della guerra.

Ivana Vignato

Mattatoio n° 5 o La crociata dei Bambini (Slaughterhouse-Five; or, The Children’s Crusade: A Duty-Dance With Death) è un romanzo di Kurt Vonnegut del 1969. Il libro è una testimonianza dell’autore sulla propria prigionia in Germania durante la seconda guerra mondiale e sul bombardamento di Dresda.

Mattatoio n. 5 è considerato un’opera-chiave del pacifismo moderno e un racconto sul valore effimero dell’esistenza. Il sottotitolo (La crociata dei bambini) non si riferisce solo alla famosa Crociata dei Bambini del 1212, ma alla guerra stessa, in cui uomini anziani decidono di far la guerra mandando dei “bambini” a morire al posto loro.

Vonnegut è stato candidato ai due maggiori riconoscimenti della letteratura fantascientifica, il Premio Hugo[1] e il Premio Nebula[2].

Alfio Caruso, Italiani dovete morire. il massacro della divisione Acqui a Cefalonia

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Cefalonia è un ricordo scomodo perché non appartiene l’antifascismo né,tanto meno, alla Sinistra, per decenni distributrice di parenti su ciò che andava onorato e su ciò che andava dimenticato della seconda guerra mondiale. A Cefalonia si combatté e si morì nel nome dell’Italia, a volte nel nome del Re, a volte persino nel nome di Badoglio. I partiti e le ideologie rimasero fuori. E se ne vendicarono decretando il silenzio sul sacrificio di oltre novemila ragazzi, obbligati in pochi giorni a decidere tra la vita e la morte.

Andrea Aletto

Italiani dovete morire dello scrittore Alfio Caruso racconta l’eccidio della divisione Acqui per mano della Wermacht sull’isola greca di Cefalonia nel settembre del 1943, durante la seconda guerra mondiale.