Gli Effinger. Una saga berlinese – Gabriele Tergit #Einaudi #GabrieleTergit

La saga degli Effinger ha inizio con Paul e Karl – figli del capostipite Mathias, orologiaio a Kragsheim – che da un piccolo paese si dirigono alla volta della Berlino cosmopolita per cercare fortuna. Ambiziosi e irrequieti, mecenati talentuosi e sensibili, ardenti patrioti e prussiani, in poco tempo gli Effinger riescono a guadagnarsi la fama di abilissimi imprenditori e a diventare una delle famiglie piú importanti della città. Ma dopo la Prima guerra mondiale, le loro certezze borghesi cominciano a sgretolarsi e piano piano anche le loro splendide feste non possono piú nascondere l’antisemitismo sempre piú dilagante e brutale. Un classico in corso di pubblicazione in tutto il mondo. Prima edizione italiana.

Il titolo, il sottotitolo ( la parola saga per me è ammaliante), una bellissima recensione di Leonetta Bentivoglio su il numero di Robinson del 9 aprile (che vi invito a leggere perché molto più completa ed esaustiva della mia) mi hanno convinta ad affrontare queste 800 pagine e sono felicissima di averle lette.

Il libro è molto particolare perché la psicologia, il carattere, le emozioni dei personaggi non sono descritte dall’autrice, ma emergono dai dialoghi molto vivaci e veri, dall’abbigliamento (vestiti,scarpe ,cappelli) dalle case in cui essi vivono e si muovono, dai menu che preparano (non mancano mai l’oca ripiena, il contorno di patate, i vini pregiati) tutto così minuziosamente descritto che smagliante appare il ritratto della ricchissima borghesia ebrea nella Berlino dal 1879 al 1949.

Case fastose, collezioni di quadri (Tintoretto e tardo Rinascimento), inviti a feste sono alcuni degli aspetti di una classe sociale che unisce alla ricchezza la cultura, il buon gusto, la modernità del pensiero, la fiducia nello stato, l’etica del lavoro che deve dare benessere a tutti, ma soprattutto la sua appartenenza alla Germania, patria amatissima da cui sarà crudelmente tradita.

La scrittrice ha dedicato anni a ricostruire la storia della sua famiglia (perché di questa si tratta) ma il libro venne rifiutato più volte negli anni 50, (troppo recente era la vergogna nazista). Oggi pubblicato da Einaudi.

Mi piace, cari amici lettori, condividerlo con voi!

Rosella Spriano

di Gabriele Tergit (Autore) Isabella Amico di Meane (Traduttore), Marina Pugliano (Traduttore)

Einaudi, 2022

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I Goldbaum – Natasha Solomons #Goldbaum #Solomons #NeriPozza

I Goldbaum – Natasha Solomons

Traduttore: L. Prandino
Editore: Neri Pozza
Collana: I narratori delle tavole
Descrizione
Attraverso pagine d’inconsueta bellezza Natasha Solomons dona al lettore una struggente storia d’amore e al contempo getta uno sguardo nuovo sulla complessità dell’identità ebraica all’inizio del xx secolo e sul ruolo delle banche nei finanziamenti alla causa bellica.
A Vienna si dice che siano così ricchi e potenti che, nelle giornate uggiose, noleggino il sole perché brilli per loro.

Bel romanzo corale di inizio novecento dove la protagonista, Greta Goldbaum, è la ricca rampolla di una stirpe di banchieri ebrei sparsi per l’europa che con i loro soldi e il loro potere influenzano non poco quella che sarà la storia narrata tra il 1911 e il 1917. Una saga famigliare di modello ottocentesco, dunque, dove sotto il nome fittizio dei Goldbaum si cela palesemente quello dei Rothschild, una narrazione molto avvincente che mescola descrizioni di interni, di abiti, di tecniche di giardinaggio, di collezioni di farfalle con discorsi di finanza e rapporti politici fra gli stati,

E qual è la novità dunque?

La novità è che questo è un romanzo storico sullo scoppio di una guerra mondiale (la Prima), visto dalla parte delle banche. Vengono quindi narrati in modo dettagliato quella che è la parte dell’influenza data da soldi, potere e prestiti più o meno concessi, tra i regni europei e americani durante la Grande Guerra; inoltre vengono magnificamente narrate le collezioni di opere d’arte e i mobili di squisita fattura, le ville e i castelli in cui esporli, gioielli, uova Fabergé, automobili, cavalli da corsa e debiti di primi ministri, e gli straordinari giardini della famiglia.

Non direi un capolavoro ma molto godibile e scorrevole, un po’ polpettone ma anche ben scritto e con alcuni dei personaggi davvero ben tratteggiati.

“Il romanzo è liberamente ispirato ai Rotschild, ma c’è molto di immaginato. Penso che ogni romanziere storico inizi con un sacco di ricerche, ma qualche volta le cose che sono vere non lo sembrano sulla pagina. Per esempio, scrivendo dei giardini dei Goldbaum, ho dovuto ridurre il numero di giardinieri e serre, perché i Rotschild ne avevano talmente tante che temevo che il lettore non potesse crederci. I personaggi del mio libro sono tutti immaginari, anche se alcuni sono ispirati dalla storia della mia famiglia”. Natasha Solomons

Anna Maria Bignotti