Come prima delle madri – Simona Vinci #simonavinci #recensione

Rimarranno indimenticabili nella memoria del lettore i due adolescenti, Pietro e Irina, che Simona Vinci mette al centro di un vasto universo narrativo, illuminato dall’astro freddo della bellezza di Tea, la madre di Pietro. Quando il ragazzo, all’inizio del romanzo, si risveglia in un collegio circondato da mura, non sa perché è lí. Sa però benissimo che cosa ha perduto. Nella sua mente ci sono immagini di un Eden. C’è appunto Irina, la sua fata compagna di giochi, che corre al suo fianco. Ci sono le donne di casa. C’è Nina, la ragazza selvaggia, strega dei boschi. E c’è Tea, che certo è così cambiata negli ultimi tempi.
Da qualche parte, altrove, ci sono sprazzi di un corpo femminile che non può muoversi, in un luogo misterioso. Arrivano al lettore come messaggi da una creatura sospesa tra la vita e la morte.
In collegio, tra la severità di Padre Janius e l’amicizia con il piccolo Ernesto, dalla cui debolezza Pietro impara a non essere più vittima, il ragazzo comincia una faticosa ma implacabile ricerca della verità. Che cosa è accaduto veramente a Irina? Ma sarà solo dopo l’irruzione della Guerra nel collegio-prigione, tornato dunque a casa, che Pietro potrà cominciare a nominare le cose con il loro nome. E nel nascondiglio privatissimo e magico di Irina, fra le pagine del diario segreto di lei, Pietro scoprirà che la morte della ragazza nasconde un segreto di insostenibile angoscia. È venuto per lui il tempo di scegliere, di decidere.

Scoprire una verità diversa da quella vissuta sui propri genitori può risultare sconvolgente.
Occorre ricollocare se stessi.
Occorre andare avanti sapendo.
E, per quanto sia difficile farlo, Pietro riuscirà a uccidere l’immagine dolce di sua madre che sussurrava all’orecchio parole dolci, e la dovrà sostituire con l’odore di alcool, e scoprire la provenienza dello sguardo gelido che talvolta gli pareva di intravedere.
Strutturato in tre parti temporalmente non lineari, il romanzo si sviluppa con una narrazione psicologica ad incastro perfetti.
Lo stile è semplice ma curato, raffinato e incisivo.
La storia è crudele .
Ma anche la vita, a volte lo è.

Egle Spanò

Partenze

ll mio 2017 parte leggero: Matteo Bussola con Notti in bianco, baci a colazione racconta la sua vita di padre di tre figlie, con tutte le speranze, le paure e le gioie che la accompagnano. L’ho trovato piacevole e divertente, talvolta mi ha commossa (anche se alcuni momenti un po’ retorici ci sono): Bussola alterna molto umorismo e poeticità, creando un connubio nel complesso piacevole. Tra l’altro, il caso ha voluto che leggessi questo libro il giorno del compleanno di mio padre… e quindi non ho resistito a regalarglielo.

bussola

La meccanica del cuore di Mathias Malzieu invece è una storia d’amore tra due ragazzi, ma anche un romanzo di formazione, una storia sulla disillusione e una bella metafora sulla diversità: tutto il romanzo si baserà sulla diversità di Jack, mentre la crescita ed il passaggio all’età adulta avverranno solo quando riuscirà a conformarsi alla massa e ad accantonare i suoi sogni per sempre. La storia è semplice e ben scritta, anche se non ho apprezzato i riferimenti ad oggetti ed eventi degli anni 2000 per un libro ambientato nell’800; devo anche dire che sono rimasta sorpresa e un po’ delusa dal finale: pensavo fosse un romanzo molto più prevedibile di quanto si è rivelato essere e di questo sono contenta, ma al tempo stesso speravo in un finale differente. Poi, vabbè, la copertina, l’ambientazione steampunk e Granada mi hanno fatto innamorare di questo libro.

meccanica

Prossimo libro: Notre Dame de Paris!

Samantha Lisa Maranesi