Gli aspetti irrilevanti – Paolo Sorrentino #recensione #PaoloSorrentino

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Se amate Paolo Sorrentino regista, i suoi film con le sue invenzioni visive e narrative (come accade copiosamente per esempio anche nella serie televisiva The Young Pope), probabilmente apprezzerete anche il Sorrentino scrittore, che ha pubblicato recentemente il suo terzo libro: Gli aspetti irrilevanti.
Il libro si compone di 23 ritratti fotografici di sconosciuti, ritratti da Jacopo Benassi, a cui Sorrentino abbina uno sviluppo narrativo immaginario. Costruisce così biografie parziali fatte di episodi, suggestioni caratteriali, dettagli di vita molto spesso, appunto, irrilevanti come suggerisce il titolo, insomma una sorta di mostra di ritratti tridimensionali in cui la terza dimensione è il tempo della narrazione. Storia che talvolta copre l’intero arco della vita, altre volte solo un frammento; potremmo definirla forse “pittura narrativa”? Lo scrittore Sorrentino è molto elegante, come il regista, usa registri diversi molto vari, in cui si passa rapidamente, anche nello stesso ritratto, dalla farsa alla tragedia, dal dramma all’ironia, o allo sberleffo.
Alcuni ritratti sono piccoli capolavori di umorismo satirico come il quasi manuale di seduzione (Paride Bussotti) o la portinaia invasiva e vendicativa con i suoi inquilini (Donna Emma). Altri ritratti deviano nel paradossale costruendo vite improbabili e avventurose (il ritratto di apertura di Elsina Marone, miliardaria). E lo sberleffo finale lo riserva al regista Settimio Valori in cui Sorrentino gioca con sè stesso perché il ritratto da cui parte, l’unico riconoscibile nel libro, è naturalmente il suo.
Le biografie immaginarie sono, a quanto ne so, quasi un genere letterario, tanti sono gli scrittori che vi si sono cimentati: e l’universo pittoresco e credibile di umanità creato da Sorrentino ci si insedia bene, e offre una lettura non banale, divertente, in qualche ritratto commovente.

Renato Graziano