Lezioni di francese – Peter Mayle

Spassoso, leggero e goloso: questo libro lo descrivo con questi tre aggettivi. Nel leggerlo ho ritrovato la stessa ironia di Beppe Severgnini quando, nei suoi libri, descrive gli americani o noi italiani: esaltandone le qualità ma descrivendone anche i lati meno felici sempre con sottile umorismo.

In una sorta di memoir culinario, Mayle – un inglese trapiantato in Francia – racconta i suoi viaggi alla scoperta di alcune delle più famose e succulente fiere culinarie che si organizzano ogni anno in varie cittadine francesi.

È un libro vecchiotto, quindi i consigli di viaggio in appendice al libro possono essere un po’ obsoleti, ma di certo è un testo che si legge tutto d’un fiato e che offre numerosi spunti, gastronomici e non. Da assaporare lentamente, magari in compagnia di qualche biscotto francese al burro.

Monica Eowyn Manzella

Che cosa può significare per un diciannovenne britannico, cresciuto nel deserto gastronomico e nutrito nelle grigie mense del dopoguerra, un viaggio nella Parigi dei ristorantini e dei bistrot, seguito da un tour in Provenza, con i tavolini e le sedie sotto gli ombrelloni? La conseguenza è una sola: quel giovane si innamorerà di quel paese meraviglioso, della sua cucina, dei suoi vini, della sua gente. In “Lezioni di francese” Peter Mayle rende omaggio a persone, luoghi, paesaggi, conosciuti nel corso della sua lunga storia d’amore con la Francia e, con un affetto sincero e un umorismo accattivante, ci accompagna alla scoperta di atmosfere, profumi e sapori indimenticabili.

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Peter Mayle – Un Anno in Provenza

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Un profeta di sventure, di tanto in tanto, ha bisogno di nuove minacce altrimenti diventa troppo compiaciuto di sé.

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Peter e la moglie, di cui non viene mai fatto il nome, si trasferiscono dalla fredda e buia Inghilterra alla più solare Provenza.
Questo è il resoconto, mese per mese, del loro primo anno, 1990, da espatriati in cui iniziano a fare la conoscenza dei vicini e delle maniere più sanguigne della gente di Provenza, decisamente più simili a noi che non agli inglesi.
I lavori di ristrutturazione della casa sono al centro della storia, visto che ci vorrà un anno per vederla completata, insieme al cibo, sempre alla scoperta di nuovi sapori, piuttosto inusuali per loro. Dovranno anche fare i conti con loro connazionali, non sempre conoscenze dirette, che approfittano della loro ospitalità.
Lettura piacevole che fa venire voglia di prendere e scappare dalla città.

massimo arena

unanno