
Devo dire che la disfida mi sta appassionando ancor più dei “semplici” 50 da raggiungere. Quando ho letto del libro ambientato nella mia città natale ho pensato subito che mi sarei dovuta accontentare di un luogo vicino perché erroneamente pensavo che la mia giovane cittadina non offrisse materiale letterario. E qui casca l’asino! AH!
Non immaginate il piacere nello scoprire che invece esiste una letteratura!
Non saranno altissimi romanzi, ma almeno costituiscono materiale autentico sugli albori della città fondata nel 1936, in pieno regime fascista.
Così mi sono fatta trascinare dai “frammenti” di Pietro Nencini, figlio del primo farmacista del paese, che fornisce dei veri e propri flashback relativi alla vita e alla crescita da piccolo borgo rurale a cittadina industriale dell’Agro pontino. Interessante nonostante non sia scritto in maniera eccelsa e non segua il filo di un racconto.
owlina fullstop
“Più ci penso e più sono convinto di aver assistito, nel luglio del ’43, al più grandioso spettacolo della mia vita: da dentro il fosso, che ora scorre sotto via dei Mille, vidi passare gli aerei che andavano a bombardare Roma… Sembravano pesci d’argento…”
E’ un racconto, un susseguirsi di immagini ora sbiadite dal tempo ora ancora nette e vive nella memoria: la prima festa del patrono San Michele Arcangelo, con la corsa dei cavalli; il primo cinematografo “Il Pidocchietto”; la prima radio in un bar; il primo sindaco eletto nel 1946; il devastante bombardamento della città e poi la ricostruzione, lenta, senza fondi, ma tenace. Insomma, quella di Pietro Nencini sarà una grande testimonianza di valore storico, culturale e sociale di Aprilia, la sua città, che, con discrezione, sotto voce, ma con eleganza ha contribuito a costruire e sviluppare.