Il bell’Antonio – Vitaliano Brancati

Ambientato nella Catania fascista, dagli anni ‘30 agli anni ‘45 circa, il libro è incentrato sul senso dell’onore perduto. Ma mentre il lettore viene fin dall’inizio “raggirato” poiché gli si presenta la storia di Antonio e della sua impotenza sessuale, che porterà all’annullamento del matrimonio dalla Sacra Rota con enorme scandalo per lui, per la sua famiglia e finanche per i suoi più cari amici, in realtà il romanzo racconta altro. L’onore perduto non è tanto quello di Antonio, con la sua impotenza sessuale, ma l’infelicità derivante dall’impotenza di dover vivere sotto un regime dispotico, corrotto e senza valori, nel quale Mussolini che aveva incantato le masse si piega ad Hitler.

Il romanzo quindi ha due piani di lettura: la ironica anche se infelice storia di Antonio, uomo tanto bello quanto codardo, che provoca commenti sarcastici in tutta Catania a causa dell’invidia che suscita un uomo così bello da essere desiderato da tutte le donne, purtroppo però impotente, in una Sicilia dove l’uomo è uomo solo se si fa valere a letto e se “cavalca” quante più donne possibile, anche magari con la violenza che è ampiamente tollerata e la contingente triste storia del fascismo che culmina con la distruzione e la devastazione di Catania, e il successivo sfascio della società che il cugino Edoardo subisce in pieno poiché aspetta per anni la libertà, ribellandosi al fascismo, per poi essere rinchiuso in prigione e in un campo di concentramento con tutta l’amarezza che ne consegue.

Barbara Gatti

1930. Il protagonista è il bellissimo giovane Antonio Magnano, che vive a Catania in pieno periodo fascista. Ha la fama di seduttore e per questo è invidiato dagli uomini e ambito dalle donne. Ma sarà proprio questa fama a rovinarlo. Si sposa con Barbara, la figlia di un ricco notaio della città, ma dopo tre anni di matrimonio emerge, con tutta la sua infamia, l’incapacità di “farsi onore” con una donna, colpa gravissima per la cultura siciliana degli anni trenta. Quando ammette la sua impotenza la sua vita cambia radicalmente, e da persona invidiata passa allo stato di uomo deriso. Lorenzo Calderara, la figura del federale fascista, è ispirata a Vincenzo Zangara che diverrà vice-segretario nazionale del Partito nel 1937.

Con il romanzo lo scrittore riprende i motivi del “Don Giovanni” producendo un romanzo corale. Nel descrivere un ambiente cittadino, effettivamente riconoscibile nella Catania di quegli anni, delinea un contesto che assomiglia a una grande commedia antica e che rappresenta, in fatto di “orchestrazione”, un grande progresso nei confronti del Don Giovanni.

Il romanzo utilizza il tema dell’impotenza sessuale come opposizione verso la mentalità che incarna nella virilità un valore assoluto o, più in generale, un dissenso verso una società che nasconde sotto il fanatismo politico e sessuale un vuoto profondo.

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Me parlare bello un giorno – David Sedaris #davidsedaris #recensione

*Rory Gilmore Reading Challenge

Me parlare bello un giorno David Sedaris
Traduttore: M. Colombo
Editore: Mondadori
Anno edizione:2005

Scrittore americano figlio di genitori greci, Sedaris pubblica questo libro nel 2000, una raccolta di racconti abbastanza brevi, o meglio una bizzarra e tutto sommato divertente collezione di episodi di vita personali che ritrae in maniera impietosa equilibri di famiglia, relazioni sentimentali e rapporti interpersonali.

Il titolo è dovuto a un problema linguistico che Sedaris aveva da bambino, e parla dei relativi incontri con la logopedista. L’umorismo e le descrizione sono divertenti, intelligenti e quasi mai banali, l‘autore si racconta in prima persona con sarcasmo e ilarità: dai difetti di pronuncia curati dalla perfida logopedista, all’infanzia nel North Carolina, le origini greche dei genitori, il passato da artista/performer improvvisato a New York, il college e la droga e infine l’esperienza da espatriato in Francia.
Alcuni episodi fanno ridere, altri meno consistenti, e per me, nonostante il divertimento, il libro è senza infamia e senza lode. Immagino sia stato più divertente ascoltare gli sketch radiofonici riguardo gli episodi tragicomici della sua vita dal vivo che rileggerli poi per iscritto. Certamente qualche risata la strappa, quindi forse va semplicemente letto così, come un passatempo, con spirito leggero.

Stephanotis Lillium

«Quando la merda ti piove addosso, tu mandala affanculo e strafogati di caramelle!»