Expo 58 – Jonathan Coe #recensioni #JonathanCoe

expo58

Due pareri del nostro gruppo su questo libro, che non ne esce bene, ahimè.

DANIELA:

Muggisco dalla delusione.

Mi aspettavo Hitchcock & Cary Grant e mi ritrovo Scemo & più Scemo.
In pratica, il protagonista di questa blandissima e prevedibile storia di spie è Zeno Cosini, però inglese.

Il mio voto è una pernacchia.

NICOLA:

Coe è sempre geniale quando azzecca la situazione divertente, ed è stato piacevole  leggere delle vecchie Esposizioni Universali con ancora vivo il ricordo dell’Expo Milano. La premessa in realtà è anche interessante: l’ambientazione anni ’50, l’Inghilterra puritana “pre-Beatles”, la Guerra Fredda, belle idee senza sviluppo che rimangono sullo sfondo di una storia che non si brilla come né come spy story alla Graham Greene, né come commedia alla Lodge, rimane lì un po’ sospesa tra i due mondi. Libro davvero minore di un autore che si è decisamente un po’ seduto dopo i grandi esordi. Voto 6,5

 

Philip K. Dick – La svastica sul sole @Fanuccieditore #PhilipKDick

lsss

Un titolo italiano un po’ stupido, in verità si intitola L’uomo nell’alto Castello…vabbè. Ottimo libro di un Dick visionario solo fino ad un certo punto, che mescola le carte della storia inventandosi un mondo dove i nazisti hanno vinto la guerra e gli americani sono un paese asservito. Geniale l’idea di far circolare in tutte le storie che si intrecciano un libro considerato di fantascienza che racconta la storia come invece più o meno è andata e che ovviamente è vietato dai nazisti . Sembra un libro che mette in guardia dai pericoli del nazismo, è in verità una riflessione sul ruolo dello scrittore davanti all’autoritarismo e alla stupidità umana. Resta purtroppo quella totale anafettività dei personaggi di Dick che impedisce di immedesimarsi in qualsiasi personaggio della storia, il che mi rende sempre i suoi libri un po’ distanti nonostante l’innegabile genio nell’ideare mondi paralleli. Voto: 8

nicola gervasini

DESCRIZIONE

La svastica sul sole (The Man in the High Castle), ripubblicato anche come L’uomo nell’alto castello, è un romanzo ucronico di Philip K. Dick pubblicato nel 1962 e vincitore del Premio Hugo come miglior romanzo.

Le forze dell’Asse hanno vinto la seconda guerra mondiale e l’America è divisa in due parti, l’una asservita al Reich, l’altra ai Giapponesi. Sul resto del mondo incombe una realtà da incubo: il credo della superiorità razziale ariana è dilagato a tal punto da togliere ogni volontà o possibilità di riscatto. L’Africa è ridotta a un deserto, vittima di una soluzione radicale di sterminio, mentre in Europa l’Italia ha preso le briciole e i Nazisti dalle loro rampe di lancio si preparano a inviare razzi su Marte e bombe atomiche sul Giappone. Sulla costa occidentale degli Stati Uniti i Giapponesi sono ossessionati dagli oggetti del folklore e della cultura americana, mentre gli sconfitti sono protagonisti di piccoli e grandi eventi. E l’intera situazione è orchestrata da due libri: il millenario I Ching, l’oracolo della saggezza cinese, e il best-seller del momento, vietato in tutti i paesi del Reich, un testo secondo il quale l’Asse sarebbe stato sconfitto dagli Alleati…