Nel mare ci sono i coccodrilli – Fabio Geda #FabioGeda

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Cosa vuoi dire? Fai silenzio che conviene, ciccetti. Questo mi sono detta per qualche giorno da libro a qui. Ora però ho come un *ovosodo* in gola e quindi apro la mia maledetta boccaccia e chiacchiero, magari a vanvera, magari tardi (perché arrivo tardi su questo gioiellino), ma chiacchiero. E lo faccio per dire che se avessi un figlio saprei cosa posargli sul comodino accanto alla lampada, fosse anche solo per fargli una buona compagnia mentre sogna la sua vita di sogni e normalissime abitudini. Perché la verità è una compagnia straordinaria, soprattutto quando fa un male assurdo, soprattutto se vivi in luoghi dove ti convincono che l’uomo della porta accanto te lo devi scegliere e scegliere per bene e per bene deve significare che non ti scardini le giunture delle convinzioni con quel tanto di vita passata altrove, della quale indossa le lacerazioni, i lividi, che per salvarsela ha sputato sangue, che per non farsela rubare è scappato nudo da tutto ciò che aveva, fossero anche solo quattro idee e l’abbraccio di una madre, di un amico. La verità bisogna dirla, soprattutto se vivi in luoghi dove la storia la riscrivono con mine color niente, bombardandoti di paure finte, che quelle vere è meglio lasciarle su altri usci. E una storia, una umana storia, è più potente di mille saggi o di tante facce impomatate che se la cantano e se la suonano su diritti e procedure e sfregi sociali senza aver mai messo il muso nelle tasche piene di umiliazioni di chi dalla sua storia deve scappare. E se mentre impari la verità scopri anche che tutto quel male si porta addosso la gioia e la speranza con una sfacciataggine che lascia a bocca aperta; se scopri che puoi anche avere tutto, ma non avrai mai il coraggio che ti viene quando non hai più niente: ecco che qualcosa di te si spappola contro quel muro di miseria con il quale pretendono di proteggerti l’orticello e vuoi che i bambini sappiano, quello vuoi, che almeno i bambini li metta al sicuro la verità, che almeno loro crescano sapendo, sapendolo come gli tocca sapere l’alfabeto, che Restare Umani è il primo e il più sacro dei comandamenti.

Rob Pulce Molteni

Giuseppe Catozzella – Non dirmi che hai paura #GiuseppeCatozzella

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Samia resta nel cuore. Suo padre, il suo inquieto amico, le strade polverose dell’Eritrea, la povertà, il fanatismo, la pervicace passione per la corsa. Il Viaggio resta nel cuore, e del Viaggio resta la sabbia del deserto, la disumanità degli smugglers, la puzza di sudore e di piscio, il profumo di speranza e della voglia di libertà.
Catozzella fa il suo dovere, dà voce alla storia di una ragazza altrimenti senza voce, ma con fiato sufficiente per correre, e correre, e correre. E tuffarsi nel Mediterraneo, a cercare un abbraccio con la sorella e la nipotina amatissima.
La voce di Samia resta nel cuore. E ci insegna ad essere, e restare, umani.

Lalab

Descrizione

Samia è una ragazzina di Mogadiscio. Ha la corsa nel sangue. Ogni giorno divide i suoi sogni con Alì, che è amico del cuore, confidente e primo, appassionato allenatore. Mentre intorno la Somalia è sempre più preda dell’irrigidimento politico e religioso, mentre le armi parlano sempre più forte la lingua della sopraffazione, Samia guarda lontano, e avverte nelle sue gambe magre e velocissime un destino di riscatto per il paese martoriato e per le donne somale. Gli allenamenti notturni nello stadio deserto, per nascondersi dagli occhi accusatori degli integralisti, e le prime affermazioni la portano, a soli diciassette anni, a qualificarsi alle Olimpiadi di Pechino. Arriva ultima, ma diventa un simbolo per le donne musulmane in tutto il mondo. Il suo vero sogno, però, è vincere. L’appuntamento è con le Olimpiadi di Londra del 2012. Ma tutto diventa difficile. Gli integralisti prendono ancora più potere, Samia corre chiusa dentro un burqa ed è costretta a fronteggiare una perdita lacerante, mentre il “fratello di tutta una vita” le cambia l’esistenza per sempre. Rimanere lì, all’improvviso, non ha più senso. Una notte parte, a piedi. Rincorrendo la libertà e il sogno di vincere le Olimpiadi. Sola, intraprende il Viaggio di ottomila chilometri, l’odissea dei migranti dall’Etiopia al Sudan e, attraverso il Sahara, alla Libia, per arrivare via mare in Italia.
Giuseppe Catozzella per mesi è entrato dentro la vita reale di Samia, e l’ha reinventata in una voce dolcissima, scrivendo un romanzo memorabile. Da quella voce, da quell’io leggerissimo che ci parla con fermezza e candore, si sciolgono la struggente vicenda di un’eroina dei nostri tempi, la sua fiaba, e insieme il suo destino.