Messaggeri dell’oscurità – Alicia Giménez-Bartlett

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Una delle cose più interessanti di questo libro è una nota alla fine: gli elementi sviluppati nel romanzo provengono dalla più assoluta realtà. Immediatamente mi sono fiondata su wikipedia a cercare notizie sulla setta degli skopsi. Cercatela anche voi e inorridite. Il libro con protagonisti Petra e Fermin inizia con una frase quasi classica ” tutto accadde per colpa della dannata televisione”. Petra infatti su ordine del commissario Coronas decide di apparire in un’intervista televisiva per migliorare l’immagine della polizia. Un poliziotto fa buona impressione e ancora di più se è una donna. Petra si convince “dell’eccezionalita’ delle sue gonadi” (questi libri meritano di essere letti solo per queste bellissime frasi sparse, di un’ironia senza pari) e si sente perfino a suo agio nell’intervista televisiva, sperando addirittura di avere 5 minuti in più prima che la lucetta verde della registrazione si spenga. L’intervista è un successo e il giorno dopo a partire dai piantoni in commissariato viene accolta da un entusiasmo popolare. Petra diventa una piccola stella: iniziano ad arrivare lettere e messaggi di complimenti. Fino all’arrivo di un apparentemente innocuo pacchetto avvolto in carta da pacchi. Un semplice pacchetto di plastica nera. Lei lo apre e trova una macabra sorpresa ad aspettarla. E in questo modo inizia un’altra delle avventure di Petra e Fermin, condita dalle migliori battute e pillole di saggezza che ultimamente mi è capitato di trovare. Sconsigliata la lettura agli uomini, perché il racconto è molto molto dettagliato e ci vogliono stomaci forti. E non lo sto dicendo per puro spirito femminista. Leggete il libro e capirete. Voto 8/10

maria bonaria dentoni

DESCRIZIONE

Un piglio rapido e pratico, una battuta sempre pronta, frequenti errori e scherzi del caso ma con l’attitudine professionale a trarne comunque profitto sempre, molta tenacia e chilometri macinati: sono le componenti umane dei casi dell’ispettrice Petra Delicado e del suo vice Fermín Garzón, suo alter ego e complemento insostituibile. Dai loro polizieschi di strada, in Spagna, è stata tratta una serie televisiva: e non è difficile capire la ragione della loro popolarità, poiché l’inchiesta sembra dipanarsi sotto gli occhi stessi del lettore, in presa diretta: fino al momento della soluzione, i due antideduttivi investigatori, sembrano brancolare nel buio, come i lettori. Il caso di Messaggeri dell’oscurità parte da una serie di lugubri reperti che arrivano per posta, frutto di orrende mutilazioni. L’impresa di una mente turbata, di un sanguinario maniaco, che lancia i suoi messaggi dall’inferno della psicosi. Ma è solo l’apparenza. Un passo dietro l’altro Petra e Garzón si inoltrano nell’imbuto di un mondo più complesso e inquietante. Che lancia i suoi messaggi dall’inferno della storia.

Straziami ma di tofu saziami – Paola Maraone / Paola La Rosa @popicopi #straziamisaziami

Straziami-ma-di-tofu-saziami

Numero 25 letto in un giorno, voto 8/10. Ne avevo sentito parlare alla radio ed è assolutamente all’altezza, mi ha fatto ridere moltissimo. La storia di una donna onnivora che si innamora di un vegano super eco friendly: caffè alla cicoria, solo bicicletta, tutto viene regalato e vivono con due oggetti, pianta la placenta del figlio e ci mette sopra un alberello, di notte si introduce nei laboratori e salva le cavie, le fa adottare una nutria, vive come un barbone prima di incontrare lei ma in realtà è pieno di soldi che risparmia per comprare un bosco, si cuce i vestiti a mano…..un libro folle con un finale aperto. Che pone molte riflessioni. L’ho paragonato a “Come diventare buoni” di Nick Hornby, perché anche se in modo diverso, parlano dello stesso tema, ve lo consiglio assolutamente.

maria bonaria dentoni

DESCRIZIONE

Il colpo di fulmine ti percorre e ti abbaglia: all’inizio di una storia pensi che la vita ti riserverà solo rose e fiori, ma poi è un mazzo di broccoli quel che spesso ti resta in mano. E, in epoca vegan, questo è più vero che mai. Quando Francesco investe Alice con la bicicletta, lei anziché maledirlo ne resta folgorata: rustico ma non tamarro, longilineo ma non evanescente, scolpito ma non minaccioso. “Una di quelle creature aliene” fantastica senza sapere di essere vicina alla realtà “che potrebbero nutrirsi di lupini, alghe e segatura, e restare in forma perfetta.” E così, stregata, non coglie i segnali che le preannunciano un futuro di idealismi e rinunce, come il fatto che lui arrivi in ritardo al primo appuntamento perché ha dovuto salvare un piccione ferito. O che, per “sciogliersi”, non ordini uno Spritz ma un centrifugato di carote. Francesco è vegano e Alice abbandona salame e pasticcini per vestire i panni di qualcuno che non è. Convinta che, in amore come nella vita, non vinca il più forte ma chi sa adattarsi più velocemente. D’altra parte, lui sulla carta è l’uomo ideale: cucina bene, è ecologista e maestro di decrescita felice. Però, come sa bene chi l’ha provato, vivere con un supereroe implica un prezzo da pagare: essere vegani per Francesco vuol dire anche fare a meno dell’auto, dei detersivi, cucirsi i vestiti da sé… Ma di quanto si può alzare, ogni giorno, l’asticella?