Il mio primo Malvaldi. Questo titolo era nella mia lista da anni, dai tempi in cui 50 libri era solo un blog. Me l’ero segnato a seguito di una recensione entusiasta.
Che dire? Leggero, godibile, perfetto per trascorrere due ore sotto l’ombrellone. Un giudizio che si avvicina troppo alla delusione? Beh, un po’ si, lo ammetto. Alcuni personaggi non sono male, divertenti. Simpatici i vecchietti del bar, arzilli e fanfaroni (sulla falsariga attualmente molto di moda nei libri dell’ottuagenario pimpante e imprevedibile) , così come Aldo, il proprietario del ristorante che ogni tanto parla come un maggiordomo d’altri tempi.
Il giallo in sé è un giallo paglierino, pallidissimo e prevedibile. Il protagonista è uomo disincantato e ironico dalle improvvise, brillanti intuizioni.
Non male ma non particolarmente originale.
Il grande quesito: la Sellerio deve proprio infilare immagini di Vettriano (che peraltro adoro) in ogni dove, preferibilmente a vanvera?
anna littlemax massimino
