L’ombra del vento – Carlos Ruiz Zafón

zafon

Mah, io c’ho provato. Mi sa che sto invecchiando male. Ho scelto questo per la categoria Bestseller che non hai ancora letto perchè diffidi della massa (e fai bene!), tutto sommato mi attiravano la trama che ruota attorno a misteriose librerie e scrittori maledetti, e l’ambientazione nella Barcellona franchista. In rete ovviamente le recensioni si sprecano, mi pare strano essere così controcorrente, ma io l’ho trovato di una noia mortale. E al di là della trama o dei personaggi, o del ritmo anche, in fondo non è che andiamo tutti alla stessa velocità, in testa, quello che mi butta fuori da questi libri (l’ultimo a cui ho dato una chance sempre della categoria bestsellers era Harry Quebert e l’ho trovato, veramente, scritto demmerda) è che per me sono scritti male, ma così male che andare avanti è un’agonia. Non sono una che spocchia sul bello stile e le trame elevate, tra i miei libri preferiti di sempre ci sono Dumas e i suoi romanzi d’appendice, leggo splatter e libri horror schifosi, possono anche essere scritti un po’ da cani ma ci deve essere qualcosa che mi agganci, o, per citare il Re, lo scrittore mi deve strizzare le palle per trecento pagine e non mollarmi fino alla fine. Ma come dicevo, mi sa che invecchio male. Ho l’impressione di aver letto così tanti libri di questo tipo oramai, che faccio fatica ad amarne uno nuovo se non ha davvero qualcosa di speciale, e se la magia non mi prende subito stento a dargli una possibilità lungo la lettura. Qui la noia regna sovrana, a partire da questo bambino/uomo protagonista che da quando compie 12 anni fino alla giovinezza ci racconta in modo completamente monocorde, sempre con lo stesso tono ampolloso da chi declama un feuilleton, vicende fintamente complesse che si dipanano lentamente e alla fine in modo persino banale. Pieno di luoghi comuni, con quel “lacrime” che ricorre per ogni cosa: gocce di pioggia, fiocchi di neve, lacrime di qua e di là, ecche è? Melodramma questo amico.

 Peccato perchè probabilmente se l’avessi letto vent’anni fa avrei avuto più pazienza e me lo sarei gustato senz’altro di più. Però è anche vero che se leggi nelle recensioni parole come “mistery” “sensualità” “trama avvincente” “storia incredibile” qualche aspettativa ce l’hai.

Lorenza Inquisition

L’ombra del vento – Carlos Ruiz Zafon #CarlosRuizZafon

copertinalibrozafony

Finito in un soffio.

questo libro mi è stato regalato anni fa, l’ho iniziato e subito abbandonato. Perché ci sono libri che devono incastrarsi nella tua vita, che devono scegliere il momento giusto.
l’ho ripreso sabato per caso, un po’ controvoglia e taac e scatta l’innamoramento!

E’ diventato uno di quei libri che ti appartengono, che ami al punto di non riuscire a smettere di leggere e che odi un pochino perché sta finendo. Un libro che ti appartiene.

la trama credo sia nota, l’ambientazione è una Barcellona sospesa tra due mondi, quello prebellico e quello franchista. I personaggi fantastici, insomma se qualcuno( ma credo saranno pochi) non lo avesse letto cominci subito.

A questo punto ho un’unica paura: gli altri libri di Zafon mi prenderanno uguale o proverò quella sottile delusione che a volte provi quando la seconda volta ( di qualsivoglia cosa ) non è all’altezza della prima?

nicoletta a.

DESCRIZIONE

Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all’oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro “maledetto” che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell’anima oscura della città. Un romanzo in cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed elegante degli ultimi splendori del Modernismo e quella cupa del dopoguerra.

COMMENTI

Carlo: Ecco, questo è uno di quelli di cui ho letto un parere positivo da parte di una persona di cui mi fido ciecamente, a livello letterario, e dunque sono certo che sia un bel libro, pur non avendolo ancora letto. Allo stesso modo sono abbastanza certo che gli altri non siano all’altezza. Ma sono solo intuizioni, sempre basate su ciò che pensano i miei amici. Insomma, io mi fido di loro, ecco.

Simona: L’ho letto anch’io d’un fiato. Ti lascia in un’atmosfera magica e sospesa in un’altra dimensione. Ho letto anche il gioco dell’angelo e… No, confermo. Pur essendo carino, non è allo stesso livello del primo. Quindi non leggerò il terzo. 

Sara: Amato questo, odiati gli altri, e ne ho provati diversi. Impianto narrativo sempre uguale a se stesso, elementi ricorrenti, tematiche analoghe, una noia e una delusione totali. Tienti stretto il primo e passa oltre!

 

Beppe: Emozionante e commovente fino alle lacrime.

FedericaSplendido. Tra l’altro il primo libro letto in spagnolo. Belli anche gli altri ma mai come il primo… stessa ambientazione, personaggi, trama… al quarto ho detto basta a metà lettura e non sono pentita.
Esibaletta Confermo tutto, ne ho letti diversi e non sono allo stesso livello. Dopo diversi anni ho però letto “Le luci di settembre” e lo ho trovato non paragonabile ma piacevole, forse se vuoi proprio leggerne altri aspetta un po’. 

 

Luca canto fuori dal coro. per me fu una grandissima delusione. L’inizio me lo ricordo bellissimo e coinvolgente, per poi perdersi un po’. Alla fine (ed è ovviamente una mia opinione) mi ha lasciato con una vaga sensazione di essere stato preso per il culo. Non saprei spiegarla diversamente.