L’estate in cui accadde tutto – Bill Bryson #BillBryson

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Ho letto questo saggio, scritto in modo gradevole e coinvolgente. Parla dell’estate del 1927, quando – come dice il titolo – negli USA accadde, se non proprio tutto, molto davvero.
Tra l’altro, dato che oggi è l’anniversario, anche l’esecuzione di Sacco e Vanzetti. Ma il filo conduttore è il volo di Lindbergh e la sua trasformazione, da un giorno all’altro, da illustre sconosciuto a eroe più famoso di ogni tempo.
Molto spazio è dedicato anche al campionato di baseball e agli Yankees di Babe Ruth. C’è Al Capone, il sonoro al cinema, un pazzo che fece saltare una scuola, un famoso omicidio maldestro, il pugilato, il proibizionismo, Ford, e mille altre cose interessanti.
Ero entusiasta di questa lettura, perché riusciva a farmi arrivare particolari di una storia a me largamente sconosciuta, e ho imparato davvero tanto. Solo che è troppo lungo e così ricco di dettagli, che alla fine non ce la facevo più.
Comunque ve lo consiglio perché di certo non vi fate spaventare da qualche centinaio di pagine!
Ciao a tutti, ragazzi!

Daniela Quartu

DESCRIZIONE

«Pochi autori di non fiction e, a essere onesti, anche di fiction sanno utilizzare la penna come Bill Bryson. Sorprendente, divertente, sicuramente il più fine libro di intrattenimento pubblicato quest’anno.» The Observer «Un affascinante spaccato di una stagione storica nel corso della quale l’America, più o meno consapevolmente, guidò l’ingresso nell’età contemporanea.» Sunday Times «Personaggi roboanti e storie memorabili. Grande divertimento.» The Guardian «Può la Storia essere più godibile che in un libro di Bryson?» Mail on Sunday C’è un anno nella vita degli Stati Uniti in cui il Paese ha scommesso sul suo futuro, sulla fiducia, lo slancio, l’ottimismo. È il 1927, due anni prima della Grande Depressione, è l’anno di una stella del baseball, quel Babe Ruth diventato leggenda per i suoi fuoricampo e le sue continue trasgressioni, alimentari e sessuali. È anche l’anno della settimana lavorativa che passa da 60 a 48 ore, del mitico modello T di Ford, della prima trasmissione di un’immagine nell’etere, quella che presto sarebbe diventata nota come televisione… Ma soprattutto è l’anno in cui Charles Lindbergh, un pilota del Minnesota, riesce a raggiungere Parigi con il suo Spirit of St Louis dopo 33 ore di volo. Con la sua sagacia e il suo famoso piglio divulgativo, Bryson ci porta nel cuore degli avvenimenti di quell’anno straordinario, con un cast di personaggi indimenticabili.

edito da Guanda.

Cormac McCarthy – Il buio fuori #CormacMcCarthy

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Una favola nera, nessuna via d’uscita viaggiando in una specie di road story nel ventre marcio dell’incubo americano prima che venissero erette le quinte del Sogno. Due fratelli poverissimi, un bambino nato da un probabile – mai dichiarato – rapporto incestuoso, il tentativo di sbarazzarsene che diventa il grimaldello per spezzare il circolo chiuso sordido, claustrofobico delle loro vite. La ragazza parte per ritrovarlo, il fratello sulle tracce di lei, entrambi perseguitati da un destino grottesco e crudele. L’apocalisse di The Road è già tutta qui, nell’umanità che scambia per valori i rapporti di forza, la giustizia con l’applicazione di regole che tengono in piedi un sistema feroce, rabbioso, spietato. Sembra la parabola di un cancro che è dentro e attorno a noi.
Tolta qualche tendenza alla verbosità che sarebbe svanita nelle opere successive, è un McCarthy di buon livello. Al solito.

Stefano Solventi

DESCRIZIONE

Il buio fuori è il secondo romanzo dello scrittore statunitense Cormac McCarthy, pubblicato nel 1968.

In una capanna al limitare del bosco, la giovane Rinthy dà alla luce un bambino. Il padre del bimbo e fratello di Rinthy, si libera del neonato abbandonandolo in riva al fiume. Certa che il figlio sia vivo, la donna parte alla sua ricerca per le strade di una terra desolata. Il padre, a sua volta, rincorre la sorella per le stesse strade, mosso da un’uguale certezza di ritrovarla. Al loro girovagare si intreccia quello di una malvagia «trinità» che sfiora via via le misere esistenze di una serie di personaggi tingendole di sangue. E quando i protagonisti si incontreranno, l’epilogo avrà tratti d’inimmaginabile crudeltà. Alle imprese scellerate degli uomini fa da contrappunto la leggiadra perfezione della natura, come se a crearla fosse stata una divinità diversa da quella che sovrintende alle cose degli uomini.