Flush, vita di un cane – Virginia Woolf

flush

Conoscere spesso e volentieri significa capire. Capire non significa amare, o almeno non sempre, non necessariamente. Conoscere e quindi capire a volte per me significa riuscire a mettersi nelle scarpe del qualcuno che stiamo conoscendo, non avere pregiudizi, non idee preconcette, non sentito dire, non “l’ha detto il tiggì”. Conoscerci l’un l’altro e capirci, ah se sarebbe bello.

Nella fattispecie, io mi vanto un cincinino di conoscere i cani, la consistenza dei polpastrelli, quel punto di velluto dietro le orecchie, l’umidità del tartufon, la dolcezza dei loro sguardi posati su di noi. Ho vissuto la mia vita con alcune di loro, molto amate, molto. Credo di riuscire in parte ad interpretare i loro pensieri, i loro desideri, i segni che ci inviano. Ebbè, ma io sono davvero una dilettante se confrontata alla inarrivabile Virginia de noantri e al suo (che poi non era suo, era della Elizabeth) Flush. Uno splendido spaniel con una vita ricca e avventurosa, l’ho amato moltissimo.

E ho guardato le mie pupe con l’occhio ancor più commosso e riconoscente del solito, dopo aver finito il libro. Grazie a Sonia per averlo suggerito e grazie a Dio per aver inventato queste meravigliose creature…

Flush, vita di un cane – Virginia Woolf

Lazzìa

44 Scotland Street, Alexander McCall Smith

Una pila de facioli. o del borbottio sobbollente della zuppa coperchiata. quel borboglìo dei vecchi barbogi che ce l’hanno col traffico colla maleducazione imperante col governo colle tasse con l’amministrazione comunale regionale provinciale statale. quèli. presente, ecchìme. fatto si è che ho iniziato sto libro fiduciosa e confidente. apprezzavo i personaggi (strambi e simpaticini) l’ambientazione (Edimbra n.d.r.) la scrittura (ironica ma non tirata via).

mccall

poi. poi verso metà libro ho iniziato ad arrancare. ho iniziato a chiedermi: si vabbè todo bien ma cosa me ne cale ammè di costoro? si vabbè ma è per caso na prescrizione medica? si vabbè ma uuuuffaaaa. così sbuffando e mugugnando sono giunta al termine. che poi termine de sta ceppa perchè del 44 di scotland street ce n’è tuuutta na serie, ce stanno persino le tovagliette da tè (mè) – cariiine trallaltro – e le tazze e la qualunque. ma io perdonasseme, almeno pe mò, io mi fermo qui (quiiii dove vivi tuuuu).

44 Scotland Street – Alexander McCall Smith

Lazzìa