Michael Zadoorian, In viaggio contromano

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Ho finito anche io il libro immortalato nelle nostri menti ricettive da Carlo Mars: The Leisure Seeker di Michael Zadoorian, tradotto come In viaggio contromano (che non è neanche malissimo).

(recensione di Carlo qui: https://cinquantalibri.wordpress.com/2014/11/26/in-viaggio-contromano-michael-zadoorian/ )
Mi è piaciuto, e mi sono emozionata pure io. Mi sono piaciuti tanto l’inizio e la fine, anche se in qualche momento nel mezzo mi ha un po’ persa. Forse è perchè è la storia di due vecchietti che non hanno più molte speranze, forse perchè è l’ultimo viaggio di due sposi ottantenni con tutti i loro acciacchi infiniti, e il viaggio a volte annega nei loro problemi fisici. Percorrono la Route 66, e rivedere il viaggio che anche io ho fatto dagli occhi di due americani decrepiti è straniante: tutto quello che per me era esaltante per loro è un po’ finto, tutto quello che io volevo vedere con ansia per loro è già visto e usuale. Ma anche questo è viaggiare, in fondo: vedere con gli occhi altrui. Discorso a parte meritano i paesaggi di quel grande Paese, ovviamente: nessuno, giovane o vecchierello, può percorrerli senza emozionarsi.

Naturalmente, alla fine questo non è il racconto di un viaggio sulla Mother Road: è la storia del viaggio di una vita, percorsa insieme. Cinquant’anni di quotidianità, viaggi, vacanze, lavoro, pasti, figli, decisioni su mutui, scuole, college, debiti, carriere. E alla fine la decisione di come finirla, o poterla finire, insieme. Quindi partono da Chicago a Los Angeles con il loro ultimo camper in ordine cronologico, e alla sera fermi nel camping se la salute glielo permette guardano le vecchie diapositive dei loro viaggi coi bambini. Ripercorrono la loro strada, e ci si emoziona con loro. Sono fortunati, questi due, anche con la calvizie, il cancro, la senilità, gli acciacchi. Sono molto fortunati, perchè non sono soli.

Non dico altro perchè rivelerei troppo. Il libro è bello, e lo consiglio. E questa idea di finire il proprio viaggio terreno con un viaggio, a me ha conquistato. Ricordo che alla fine della Route, noi siamo andati a Redondo Beach (perchè vabbè), a Disneyland (perchè chiaro!) e poi su su via per la Monument Valley. Nei grandi parchi dell’ovest americano non c’è molta ricezione, ma prima di entrare ho trovato una tacchetta sul cellulare, e ho scritto a un mio amico rockenrollo a casa, perchè credo fermamente nel dividere momenti di viaggio con le persone care. E la Monument Valley non la capiscono tutti: devi essere cresciuto a John Wayne, John Ford, e Tex Willer. Quindi gli ho detto Sono qui, stiamo entrando. E lui mi ha risposto Buon viaggio: quando arriverai alla North Window, ricordati che quando sarò in punto di morte mi dovrai portare lì, perchè è l’ultima cosa che voglio vedere su questa terra.

E quindi, In viaggio contromano riassume molto bene questo concetto, per me. E anche tante altre note, che scoprirete man mano. E buon viaggio a voi.

Lorenza Inquisition

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Divergenze

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Ho visto il film l’altro ieri, mi sono incuriosita e l’ho accattato, e finito. Mi è piaciuto, ma onestamente se avete più di 25 anni non è che sia proprio indispensabbile. E non è proprio neanche per ragazzi piccini, secondo me, è piuttosto crudo in certi punti, molto violento. Però se leggete parecchiamente e vi piace l’avventura, io fossi in voi me lo leggerei. Mi è piaciuta la protagonista, perchè è una tosta. E’ una trilogia (ma vaaa? ma dai), e mi sa che me li finisco. La storia è sempre quella, in un mondo DISTOPICO (l’unico momento in cui si può usare sta parola, vivaddio, è in queste recensioni) dopo le grandi guerre che sempre precedono la creazione di un mondo distopico, i saggi han ben pensato di dividere il mondo in 5 categorie umane, perchè chiederete?

Eh. Tipoooo perchè ogni categoria persegue una virtù dell’uomo, in tal mondo etichettando tutti per bene sarà impossibbilo deviare e lasciare che la natura umana faccia il suo corso, e cioè sfogare la propria bastardaggine innata. Quindi ci abbiamo i Felicini che son quelli che zappano la terra e vivono a contatto con la natura, gli Eruditi che studiano, i Candidi che dicono sempre la verità e quindi amministrano e studiano legge, gli Abneganti che perseguono l’altruismo e i Guerrieri che non è che proprio guerreggiano inquantocchè la guerra è reato grave e incostitusionale, ma difendono le frontiere. Da che? non si sa, c’è sempre una Frontiera, o una Barriera, e di là delle cose brutte. I guerrieri sono tosti, sono belli, vestono di pelle nera e sono tutti tatuati e rockenrolli. Già ci siamo capiti.

Verso i sedici anni tutti i giovinetti devono fare l’esame attitudinale per vedere in che categoria andranno a impacchettarsi per il resto della propria vita, ma possono anche scegliere di andare una delle Fazioni che preferiscono. Però non è che possono diventare membri cani e porci, c’è un periodo di apprendistato, e senza articolo 18. Se non passi l’apprendistato, vai a far parte dell’ultima Categoria presente, gli sfigati cronici, i Fuoricasta.

Siccome ogni ciambella è bella a mamma sua ma il buco è delle volte difficoltoso, ovviamente la nostra simpamica protagonista sedicenne quando deve far l’esame attitudinale scopre un segreto incredibile, e cioè che ogni tanto  nasce un bambino o bambina che non rientra in nessuna categoria, e sti fenomeni qua li chiamano Divergenti, e TOH PUTACASO lei risulta Divergente, ma non bisogna dirlo a nessuno, perchè eh perchè, perchè se sei strano e non etichettabile non va bene, vieni buttato per strada, e son cazzi tua. In realtà poi si scoprirà che i divergenti li ammazzano proprio, ma insomma un po’ se la vogliono, questi ribelli illiberticidi del cavolo, diciamolo.

Quindi col suo bravo Test falsato la nostra ammica decide di buttarsi nel gruppo dei Guerrieri, che sono dei fuori di testa malati di adrenalina cronici, e vedere se riesce a passare le 10 settimane di training selvaggio. EEEEqqqquindi abbiamo tutte le dieci settimane di addestramento, e la camerata, e le amicizie che si creano coi compagni, e la stanchezza fisica, e i muscoli che si sviluppano, e il sacco nel letto e anche peggio, e soprattutto l’istruttore severo ma giovane ma con grande senso dell’onore e anche pure gnocco. E insomma anche la gnoccaggine ha diritto a esprimersi tra le fazioni. Egnente la nostra eroina trova sè stessa non senza aver preso e dato un sacco di mazzate, sia fisiche che metaforiche, d’altra parte l’addestramento per i Guerrieri non è mica sport per signorine, trova l’ammòre, l’ammicizia e che bello, però trova anche tanto dolore e pure una specie di cliffhanger finale, e quest’èqqquanto. A me ripeto, è piaciuto. Avanti col secondo.