E visto che sono nel periodo Richard Ford, aggiungo anche questo Rock Springs alla mia lista.
Si tratta di una serie di dieci racconti ambientati in Montana. L’atmosfera del libro è cupa, i personaggi sono spesso perdenti, disillusi. La violenza è latente, l’odore di birra rancida che arriva dalle lattine vuote gettate sul sedile posteriore dell’auto si sente fino qui. I fucili sparano su anatre e cervi, si accaniscono nell’euforia della caccia. Forse per non dover sparare su esseri umani, come si vorrebbe. Per alcuni dei protagonisti ci sono cambiamenti all’orizzonte, ma si ha l’impressione che il cambiamento sarà solo una variante della stessa infelicità. Come se i confini del Montana fossero irraggiungibili, come se non si potessero superare e andare oltre. Verso un’altra vita.
Magistrale Ford. Dieci piccole perle.
Anna LittleMax
DESCRIZIONE
Un Montana freddo e inospitale dove le miniere di carbone si sono esaurite, il boom immobiliare è solo un ricordo e trattori solitari vagano nell’ombra della sera. In questo luogo, così lontano dalle mille luci di Manhattan, Richard Ford ambienta storie di persone comuni sorprese in quell’attimo di stupita sospensione che precede un mutamento decisivo. Dieci racconti sapientemente cesellati, insieme lirici e realistici, commoventi e spiritosi. Rock Springs,diventa teatro simbolicamente importante che fa dei 10 racconti di Ford un corpo unico per colori ed intenti narrativi, probabilmente ed inconsapevolmente in noi alimenta proprio quel “mito americano on the road” che il cinema ci ha aiutati a costruire.
L’autore coglie i paesaggi rurali del Montana e quelli delle desolate highways come uno spunto perfetto per raccontare vite sgangherate, famiglie distrutte, figli abbandonati. Non mancano la miniera d’oro, il ladro di automobili, militari ripresi a gozzovigliare, coltivatori di terre difficili e spesso ingrate a causa del clima, vagabondi.