Il cappotto della Macellaia – Lilia Carlota Lorenzo #recensione

Il cappotto della Macellaia è un puzzle che componiamo con l’autrice, Lilia Carlota Lorenzo. L’immagine nascosta si capisce solo aggiungendo l’ultima tessera e nel frattempo la Lorenzo ci accompagna per mano nelle vie e nelle case di Palo Santo, dietro le porte, ad ascoltare le conversazioni, o sotto le finestre, a guardare quello che capita in un paesino dove in apparenza non succede nulla. Il libro vuole e riesce ad essere molto divertente e si legge come si mangia una ciotola di ciliegie mature: una dopo l’altra sempre più velocemente. Il tono, estremamente ironico, stempera quello che in realtà sarebbe un giallo, rendendolo una commedia dove riusciamo a vivere la storia con i personaggi, immersi con loro nel loro stesso mondo. Leggete questo libro se volete una lettura molto piacevole e divertente, senza nessuna morale, senza pensare che per forza in un libro debbano esserci i buoni e i cattivi. Qui invece sono tutti molto umani e tutti oscillano tra le sfumature di grigio della noia, della cattiveria, della fame, del sesso, e nessuno aspira a nessun tipo di redenzione. Non c’è una morale, c’è solo una bella storia con un intreccio avvincente. Il tono del romanzo, inevitabilmente richiama Andrea Vitali per il piccolo paese, per i pensieri dei personaggi che ti fanno vivere con loro la vicenda. Non pensate al classico romanzo sudamericano perché questo libro è scritto con l’intento di catturare il lettore e divertire con la miseria stessa della natura umana, e nessuno brilla a Palo Santo. Sentiamo solo il pampero che soffia nelle strade.

Maria Bonaria Dentoni

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