Già da qualche tempo questo libro era stato consigliato debbrutto da Sore e quando Sore consiglia tocca eseguire puntoebbasta.
Allooooora…eh, non lo so. Alcune bellissime pagine, strazianti, di una struggente poesia. Però poi io che sò un pochetto Furio per certune, quadrangolari fissazioni, io dicevo, mi si narra di Lester Young e io devo ascoltarlo e così con Chet Baker, Art Pepper, Charlie Mingus etc. La scrittura dovrebbe ai…utare a capire la musica e vaiseversa, no? E, bè gnente, gna faccio, è più forte di me.
Io provo ad ascoltare il jazz e dopo un minuto du minuti tri minuti gnente, me viene proprio grave reazione allergica, tipo che me se gonfia la lingua, inizio a respirare male, mi stride ogni singolo nervetto e devo coooorrere a ingerire un tot di bentelanrock, veloce veloce.
Mi spiace, non capisco. E puttroppo io che ritengo di essere tollerante verso molte cose, non tollero.
Ignorante. Moo dico da me.
Lazzìa
Gianni Mantini a me era piaciuto, ma come dice Paolo Conte ” Le donne odiavano il jazz – non si capisce il motivo – du-dad-du-dad
Eccallà!
tu con il jazz nun ce la poi fare, se sa! Le unghie sulla lavagna! Però bello lo stile di Dyer, vero? A me è piaciuto tanto e i vecchi filmati di Mingus, Baker e compagnia lo hanno reso magico.
Stessa reazione
… troppo poco di pancia come musica forse? Troppo celebrale e i miei neuroni sono fermi al pogo dei concerti dei CCCP? Mi evolverò mai?
maqqqquindi se non piasce lo jazz nun se affronta?
No, Alberto. Secondo me è godibilissimo anche se non si conosce il Jazz. Ci sono magnifici ritratti di musicisti, apprezzabili anche se non si è amanti di questo tipoi di musica. Io non sono un’esperta di jazz, tutt’altro, ma ho adorato questo libro
ma se lo jazz lo odi?
Se lo odi il libro può essere un ottimo spunto per andare oltre il pregiudizio
Eh io penza che lo si apprezza meno…
ahahahahahahaha anna e lazzia mi sembrate il diavoletto e l’angioletto sulle spalle del povero indeciso
Come nei libri di Don Camillo. Poi l’angioletto e il diavoletto se le danno di santa ragione e don Camillo se ne va per i fatti suoi.
io per il momento propendo per la lettura perchè, mi dico, che non potrà rompermi i coglioni più di un disco di jazz, no?
No. Inoltre non è un audiobook…non lo senti, il jazz! Dai dai, prova e poi dicci
le autobiografie dei jazzisti sono tutte molto interessanti, quelle di Miles Davis e Charles Mingus sono splendide, direi capolavori
Magari è bello lo stesso… anche se uno non “pratica ” immagino però che se il jazz lo conosci possa essere una goduria
Assolutamente d’accordo con Gianni Mantini
È che se io leggo di musica e mi si racconta la genesi di un pezzo e il suo crescere ammè sorge spontaneo andarlo ad ascoltare, quel pezzo lì. Bon, io ascolto e tutta la poesia del racconto dileguossi nello stridere di suoni che mi trapanano la brocca e mi ispirano impulsi suicidi/omicidi. Chiedo umilmente perdono all’amanti del jazz, tuttavia.
la musica è come la letteratura, richiede impegno; poi non tutto il jazz è difficile KInd of blue per esempio è godibilissimo e formalmente perfetto come un libro di Calvino.
Si si impegno ma io però son disposta ad impegnamme pe fà robbe che me piaceno non per codelle che obbrobrio. Poi ho anche provato, in gioventù me sò sorbita concerti ed ascolti ma PECCARITA’ se volete escogitarmi un supplizio chiudeteme in cella con diffusione de jazz e libri di Delillo. Ne uscirei diretta al manicomio criminale, è matematico.
Però il jazz e’ un genere ampio, secondo me non si può dire che non piace, magari il free jazz, che dopo un po’ penso ai fatti miei; insomma dire che non piace il jazz e’ come dire, che so, che tutti gli uomini sono bugiardi e traditori.. ehm che però in effetti è vero..
Ahhh ahh ahhh Claudia!!!
ahahah