Da questa parte del mare – Gianmaria Testa #GianmariaTesta

 Un viaggio struggente, per storie e canzoni, sulle migrazioni umane. Un piccolo e intensissimo libro piú potente di mille chiacchiere.

testa

Se non sapete chi era Gianmaria Testa e se non siete mai stati ad un suo concerto, allora vi potrà riuscire difficile dare una collocazione a questo libro, che libro non è. È infatti una raccolta di pensieri e di storie, che hanno accompagnato la nascita di uno dei dischi più importanti dell’autore. E allora, se non avete mai sentito la sua voce raccontare storie, tra un pezzo e l’altro lungo la scaletta di un concerto, se non avete mai visto il suo viso quando ad occhi chiusi cantava di emigranti e amanti, allora questo libro, che libro non è, vi potrà sembrare solo una raccolta di storie come altre, forse anche raccontate in modo troppo asciutto e semplice. Perché a volerci scrivere un libro, dell’incontro con Rrock si potevano scrivere pagine e pagine, immaginando la sua vita e la sua musica di altrove, per non parlare degli sguardi al buio di Tino, che in una stiva affollata e alla deriva riconosce l’amore della sua vita, solo per perderlo allo sbarco, quando una salvezza di vita gli porta via una ragione di vita. Si poteva scrivere un intero romanzo con la sua storia, invece che liquidarla in quattro pagine e due canzoni.
Se non sapete chi era Gianmaria.
Se invece avete avuto la fortuna di conoscerlo e di sentire la sua voce e di sentirlo raccontare, allora questo libro si apre davvero e vi porta lontano.
Io sono stato portato, tra gli altri posti, sicuramente al Folkclub di Torino, ed ero di nuovo lì, in prima fila, ad ascoltarlo suonare assieme ad un contrabbasso scozzese bravissimo quanto folle. Mi ha portato a Parigi, in un teatro di cui non ricordate il nome, ma di cui ho ancora negli occhi le luci rosse che illuminavano il palco e la musica che esplodeva di gioia nel coro del Mercato di Porta Palazzo, e poi ancora, e soprattutto, mi ha riportato all’Una e Trentacinque Circa, all’anteprima della presentazione proprio di quel disco. Ed ero di nuovo lì, con il “Bradar” di fianco, a sentire “il baffo” che racconta quelle stesse storie, ma anche altre che qui non sono accennate, ma che hanno tutte l’odore del mare, e la sua profondità, e la sua feroce dolcezza.
Se sapete chi era (chi è) Gianmaria leggete questo libro è state ancora un po’ con lui.

Luca Bacchetti

Nel mare ci sono i coccodrilli – Fabio Geda #FabioGeda

geda

Cosa vuoi dire? Fai silenzio che conviene, ciccetti. Questo mi sono detta per qualche giorno da libro a qui. Ora però ho come un *ovosodo* in gola e quindi apro la mia maledetta boccaccia e chiacchiero, magari a vanvera, magari tardi (perché arrivo tardi su questo gioiellino), ma chiacchiero. E lo faccio per dire che se avessi un figlio saprei cosa posargli sul comodino accanto alla lampada, fosse anche solo per fargli una buona compagnia mentre sogna la sua vita di sogni e normalissime abitudini. Perché la verità è una compagnia straordinaria, soprattutto quando fa un male assurdo, soprattutto se vivi in luoghi dove ti convincono che l’uomo della porta accanto te lo devi scegliere e scegliere per bene e per bene deve significare che non ti scardini le giunture delle convinzioni con quel tanto di vita passata altrove, della quale indossa le lacerazioni, i lividi, che per salvarsela ha sputato sangue, che per non farsela rubare è scappato nudo da tutto ciò che aveva, fossero anche solo quattro idee e l’abbraccio di una madre, di un amico. La verità bisogna dirla, soprattutto se vivi in luoghi dove la storia la riscrivono con mine color niente, bombardandoti di paure finte, che quelle vere è meglio lasciarle su altri usci. E una storia, una umana storia, è più potente di mille saggi o di tante facce impomatate che se la cantano e se la suonano su diritti e procedure e sfregi sociali senza aver mai messo il muso nelle tasche piene di umiliazioni di chi dalla sua storia deve scappare. E se mentre impari la verità scopri anche che tutto quel male si porta addosso la gioia e la speranza con una sfacciataggine che lascia a bocca aperta; se scopri che puoi anche avere tutto, ma non avrai mai il coraggio che ti viene quando non hai più niente: ecco che qualcosa di te si spappola contro quel muro di miseria con il quale pretendono di proteggerti l’orticello e vuoi che i bambini sappiano, quello vuoi, che almeno i bambini li metta al sicuro la verità, che almeno loro crescano sapendo, sapendolo come gli tocca sapere l’alfabeto, che Restare Umani è il primo e il più sacro dei comandamenti.

Rob Pulce Molteni