“Vincenzo Malinconico è un avvocato d’insuccesso semi disoccupato, semi divorziato, semi felice, è nominato difensore d’ufficio in un anomalo processo ripreso in diretta dalle telecamere di un supermercato, dove un mite ingegnere ha sequestrato un boss della camorra. Con la sua proverbiale irresolutezza e il suo naturale senso del ridicolo, Malinconico riuscirà a impedire una tragedia e forse anche a dare un senso a quel gran pasticcio che è la sua vita.”
Questo libro mi fu regalato per il suo titolo da mio marito -madre sua, colpa sua- È il secondo con protagonista l’avvocato Malinconico, scritto probabilmente sull’onda del successo del precedente (che non ho letto). La caratteristica del protagonista è partire in iperbole dialettiche o farsi film mentali che sfociano spesso in pipponi gratuiti che mi facevano passare la voglia di continuare la lettura. Peccato perchè alcune parti sono davvero divertenti, avesse tagliato un centinaio di pagine sarebbe stato piacevole. Prima parte davvero pesante, la seconda più scorrevole. Non lo consiglio nonostante abbia trovato tre “financo” nel testo.
E. Sciarada Terruzzi

