Diego Da Silva, Mia suocera beve

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“Vincenzo Malinconico è un avvocato d’insuccesso semi disoccupato, semi divorziato, semi felice, è nominato difensore d’ufficio in un anomalo processo ripreso in diretta dalle telecamere di un supermercato, dove un mite ingegnere ha sequestrato un boss della camorra. Con la sua proverbiale irresolutezza e il suo naturale senso del ridicolo, Malinconico riuscirà a impedire una tragedia e forse anche a dare un senso a quel gran pasticcio che è la sua vita.”
Questo libro mi fu regalato per il suo titolo da mio marito -madre sua, colpa sua- È il secondo con protagonista l’avvocato Malinconico, scritto probabilmente sull’onda del successo del precedente (che non ho letto). La caratteristica del protagonista è partire in iperbole dialettiche o farsi film mentali che sfociano spesso in pipponi gratuiti che mi facevano passare la voglia di continuare la lettura. Peccato perchè alcune parti sono davvero divertenti, avesse tagliato un centinaio di pagine sarebbe stato piacevole. Prima parte davvero pesante, la seconda più scorrevole. Non lo consiglio nonostante abbia trovato tre “financo” nel testo.

E. Sciarada Terruzzi

 

 

Monza delle delizie, Paoli Sergio

Ho preso questo libro in quanto ambientato a Monza, la mia città natale. Un noir ambientato nell’alta finanza che comprende tutto: festini, droga, collusioni, riciclaggio ed anche un omicidio.
Lettura veloce perchè non ci sono mai momenti morti nella narrazione, per; è un libro eccessivo. Ci sono troppi personaggi che vengono presentati e non sviluppati o sviluppati in parte; una propensione alla collusione infinita: tutti i rappresentanti statali e gli alti dirigenti sono senza scrupoli; il braccio destro del commissario e impeccabile: anticipa ogni domanda, ha pronta qualsiasi informazione e probabilmente tirerebbe fuori un caffè dalla tasca, se richiesto. Il vicecommisario aggiunto Marini riesce in tre giorni circa ad incappare in un morto ed infilarsi in un caso di truffa milionaria, a salvare diverse persone da un incendio, recuperare documenti preziosi dall’appartamento in fiamme, venire salvato in extremis, salvare una donna aggredita stando comodamente in un letto d’ospedale ed altro ancora. Per uno ‘scomodo’ che viene trasferito ogni sei mesi a causa di dichiarazioni rilasciate anni prima alla stampa, mi par troppo.

E. Sciarada Terruzzi

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