Poco raccomandabile – Chloé Cruchaudet #GraphicNovel #Cruchaudet #Coconino #Fandango

Poco raccomandabile -Chloé Cruchaudet

Traduttore: F. Scala

Editore: Coconino Press
Collana: Coconino cult

*Una graphic novel

Poco raccomandabile è ispirato a fatti realmente accaduti. Tratto dal libro La Garçonne et l’Assassin, di Fabrice Virgili e Danièle Voldman, racconta la storia di Paul Grappe: un disertore della Grande Guerra che per sfuggire all’esecuzione capitale è diventato un travestito.

Durante la prima guerra mondiale Paul Grappe, per sfuggire agli orrori della guerra in trincea, si mutilò una mano per poter finire il periodo di leva in ospedale, ma, non riuscendo a prolungare la degenza, disertò con l’aiuto della moglie. Dopo settimane rinchiuso in un hotel, per non impazzire fu aiutato, sempre dalla moglie, a travestirsi da donna e a cercarsi un lavoro. È qui che comincia l’avventura di Suzanne, il suo altro ego che affascina le colleghe e il capo della sartoria. La guerra finisce ma lo stato perseguita ancora i disertori e così quella che doveva essere una soluzione provvisoria si estende a dieci anni di travestitismo. Paul comincia ad essere Suzanne. Poi una notte passando per il Bois de Boulogne Suzanne scopre un mondo clandestino di libertinaggio nei parchi di Parigi, dove si sgretola il perbenismo di facciata della società bene francese, e ne diventa parte.

La moglie lo asseconda in questo gioco pericoloso perché non riesce a ribaltare la sua fragilità e non sa come aiutarlo a uscire dagli orrori della guerra. Eppure anche quando l’amnistia permetterebbe a Suzanne di tornare Paul, gli spettri del passato   ai Bois de Boulogne. Non vi spiattello il finale perché sarebbe insensibile da parte mia rovinare così il piacere di sfogliare le pagine disegnate dalla Cruchaudet. Le vignette dai contorni sfumati come dagherrotipi rendono l’atmosfera suggestiva, vagamente noir e un po’ onirica;le tavole usano una gamma di grigi e marroni in cui spiccano lampi di rosso con effetti suggestivi. Il tratto morbido stempera la crudezza di alcune scene, evitando di scadere nella volgarità.

Bianco, nero… e rosso, il colore della passione e del sangue: è questo il motivo della scelta?
Ho utilizzato il colore in maniera non realista ma simbolista. Il rosso, a parte essere il colore del sangue, simboleggia il passaggio della femminilità da Louise a Paul, che finisce per diventare più «donna» della sua stessa sposa. Durante la guerra i cieli sono verdastri, per esprimere il disagio: i colori sono utilizzati per rinforzare i sentimenti e le atmosfere.

Stefano Lilliu

Descrizione

Disertore e travestito: come il caporale Paul diventò Suzanne per sfuggire agli orrori della Prima guerra mondiale e tornare dalla moglie. Un commovente, delicato, tragico graphic novel, ispirato a una storia vera, che fa riflettere in modo nuovo sulle questioni dell’identità e del genere. Tratto da “La Garçonne et l’Assassin” di Fabrice Virgili & Daniele Voldman.
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Ottanta rose mezz’ora – Cristiano Cavina #CristianoCavina #MarcosYMarcos

Ottanta rose mezz’ora – Cristiano Cavina

Editore: Marcos y Marcos
Collana: Gli alianti
Si incontrano per caso. Due vite sospese per aria. Lui scrive, e tra libri e seminari ricava più o meno di che vivere; Sammi è una ballerina che insegna danza alle bambine. Si mandano messaggi, si cercano. Il desiderio sale dritto dalla pancia, li trascina nei vicoli bui, contro saracinesche arrugginite. Li fa vibrare come una corda sola. Lui con le sue zone oscure, la sua attrazione per i territori estremi. Sammi con il suo broncio, il passo che piega la superficie del mondo. Sammi che attira disastri, e si trova sommersa dai debiti. C’è una strada che sembra molto facile. Basta un annuncio. Aprire la porta a sconosciuti. Può assentarsi dal corpo e vendersi così, senza emozioni?

Lui (Cristiano Cavina) lo definisce un libro che ha scritto non con il cuore, ma proprio con il sangue. E di quel sangue si sente tutto lo scorrere e il raggrumarsi, l’assurda lealtà e la contaminante crudezza. Le pagine le sfogli con i sensi, non c’è altro modo. Bastano poche righe e sei carne che, nuda (nuda fino all’osso), ama. A volte tremi e non sempre di commozione. C’è parecchio schifo, occorre dirlo. Ma ci sono anche una forza, un coraggio, un giocarsi la guerra a morsi, un amare smisuratamente che, miodDio, lasciano senza fiato. Ci sono una donna guerriera (Chantal, o meglio: Sammi) di una bellezza lancinante e un uomo disfatto (Diego) dall’anima candida, laddove il candore non fa rima con pudicizia, ma con caduta dei muri, quelli di gomma contro cui sbattono i però, quelli delle buone maniere, delle cose lecite, del giusto come ce lo insegnano le novelle. C’è tanta di quell’estasi che a un certo punto devi aprire le finestre e dare aria alla stanza. I loro corpi sono poesia e, come sappiamo bene, la poesia non è tutta endecasillabi e assonanze: la poesia è rumore di fondo, schiaffi, chimica, il dire le cose come diavolo sono proprio quando osare sembrerebbe la cosa meno opportuna da fare. I corpi degli altri sono oggetti ed è forse questo che mette soggezione: come si possa entrare tanto profondamente in qualcuno da divenire l’unica pelle che dell’altro non guasta la pelle. Controverso, primitivo, urticante; scritto divinamente; in qualche modo romantico, di un romanticismo fuori da ogni clichè, atavico, destabilizzante. Uno sberlone in pieno volto, come è venuto da dire alla mia amica lettrice Barbara.

Conoscere una persona è come salire su una montagna. Quando si arriva sul crinale ci si mette insieme. Ma non si può stare fermi lì. La vita va avanti. Si deve decidere da che parte scendere. E io in quella più comoda non ci stavo bene.

Rob Pulce Molteni

Descrizione
Storia d’amore in bilico tra purezza e corruzione, perversione e sesso, fallimento e redenzione. Un omaggio al coraggio di una ragazza, alla sua lotta per mantenere l’integrità a ogni costo. Un romanzo dolcissimo e spietato. Un Cavina che non ti aspetti, una storia diversa.

«Cavina, con uno stile denso, a tratti crudo ma sempre accattivante, ben descrive le emozioni dei suoi protagonisti. Li rende tridimensionali, senza mai scadere nel sentimentalismo. Sono prodotti del nostro tempo… ironici e poetici nella bizzaria del loro amore»La Lettura

“Credo che sia la meraviglia, a tenerci attaccati a certi esseri umani, più di qualsiasi altro sentimento. Più della protezione, più della dolcezza, infinitamente più della bellezza. Piccoli sospiri di meraviglia, casuali e improvvise escursioni fuori dalle rotte prestabilite”