Bill Bryson, Neither here not there

Una città o l’altra – Viaggi in Europa

A volte sembra che l’unico scopo di Bryson nei suoi viaggi, e nei suoi libri di viaggio, più che la scoperta di luoghi e usanze, sia la conferma di pregiudizi e luoghi comuni. Questa volta è in giro per l’Europa, Italia compresa. E gli piace, per carità…il cibo è ottimo, la gente allegra, il tempo splendido. Ma i romani non sanno parcheggiare, Napoli è piena di spazzatura, Milano è fredda e priva di charme.
Inoltre, Bryson è un viaggiatore disorganizzato, sempre in ritardo e del tutto impreparato. Per questo si trova spesso in situazioni assurde che però sono riuscite solo di rado a distrarmi dalla noia di questa lettura.

Ariana Pacini

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American Pastoral, Philip Roth

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“American Pastoral” – Philip Roth

Non è stato un libro facile, né per il tema né per la scrittura, densa di incisi, digressioni, passaggi dalla voce narrante al flusso di coscienza del protagonista.
Tutta la vicenda è una ricostruzione ipotetica della vita di Seymour “Swede” Levov, wonderboy di provincia, poi Marine e infine industriale manifatturiero di successo. La casa di pietra dei suoi sogni, la bellissima moglie, ex miss New Jersey che alleva mucche nella tenuta di famiglia, la figlia Merry, intelligentissima e adoratissima, completano il quadro di quella “pastorale americana” che Swede è fiero di incarnare. Ma il sogno crolla quando Merry, a sedici anni, per estremo attivismo contro la guerra in Vietnam, compie un terribile attentato terroristico, uccidendo un uomo. Swede passerà il resto della sua vita ad interrogarsi sulle sue responsabilità di padre, non riuscendo a riconciliare l’immagine della sua amata bimba, curiosa e brillante, con il mostruoso atto da lei compiuto: “She’s not in my power and she never was”.
Di sfondo, l’America e la sua Storia, gli immigrati, il self-made man, lo scontro di culture, gli scandali…

“He had learned the worst lesson that life can teach – that it makes no sense”.

Arianna Pacini

La letteratura americana alla Roth merita di essere letta con grande attenzione, è la sola a potersi permettere di essere epica. L’assenza di un’epica antica nella loro produzione ci dà il vantaggio di essere immerso nella contemporaneità della loro “prima” produzione, è un grande privilegio. E. Valerio