5 è il numero perfetto – Igort #Igort @oblomovedizioni

5 è il numero perfetto è un noir napoletano che racconta la storia dolente e malinconica del killer in pensione Peppino Lo Cicero, costretto a ritornare sulla scena dopo l’assassinio del figlio Nino.
“Peppino Lo Cicero è un poco di buono, un vecchio assassino con la coscienza sporca. Ma ha un sorriso sardonico e un carattere malinconico… mentre procedevo con la storia ho finito per affezionarmi a lui, a sentirlo umano e vicino. Ho lavorato al contrario di come faceva Chester Gould, il grande maestro autore di Dick Tracy: per me non esistono cattivi solo cattivi o buoni solo buoni”. Igort

È il titolo di una graphic novel del 2002 di Igor Tuveri (Igort). Uscì in piccoli album come si usava negli anni novanta (che nostalgia..) e poi fu raccolto in un unico volume. Ora sono venuta in possesso di un bel volume cartonato a cura di Oblomov edizioni. Tradotto in una decina di lingue ha avuto successo in tutto il mondo anche per la sua caratterizzazione tipicamente italiana. È una storia molto malinconica e piena dei nostri bellissimi luoghi comuni. Napoli, le lacrime napuletane, le pistole, l’onore, la vendetta, le faccende losche trattate tra un caffè e l’altro, come se nulla fosse. Il tratto del disegno è deciso e molto pieno e i colori utilizzati, l’azzurro/grigio acquerellato, il nero e il bianco costringono il lettore a guardare bene per non perdersi i particolari. C’è tanta pioggia in questi disegni. Gli sfondi e le scene sono meravigliosi e qui vogliamo ribadire quanto sia magico e meraviglioso il mondo delle graphic novel. Io ne sono innamorata.

Siamo nella Napoli degli anni ’70, Peppino vive la sua vita in ritiro, ama pescare e si occupa del figlio Nino, è vedovo, è un guappo napoletano in pensione “costretto” dagli eventi a tornare in pista. Dopo un inizio idilliaco nella cucina con l’immancabile moka di caffè, Nino esce per una missione e cade, vittima di un agguato. Qualcuno ha tradito. Lo stesso Peppino rischia la vita, considerato non più troppo pericoloso ma comunque un intralcio. Peppino, uomo della vecchia guardia, spinto dalle circostanze deve ritrovare la forza di ritornare ad uccidere. Il vendicatore Peppino è anche vittima, come spesso accade nella realtà. I cattivi vivono in un mondo a sé, tendono a sbrigarsela da soli, sono carnefici ma anche vittime, passano da uno stato all’altro in pochi attimi e tutti credono di essere giusti.

Il film del 2019 nonostante sia interpretato dal grande Toni Servillo e con la regia dello stesso Igort, per me non è all’altezza del fumetto.

«L’uomo è come accide. E ’o figlio mio, grazie a Dio, accide come si deve.»«La vita è terribile. E il brutto è che tiene pure il senso dell’umorismo.»

Barbara Facciotto

Editore: Oblomov Edizioni Collana: Herriman

Pagine: 208 / bicromia Formato: 21,5×30 cm Rilegatura: cartonato

Pubblicato in ventidue paesi e in tre continenti, pluripremiato, 5 è il numero perfetto è un classico del fumetto moderno, qui nella sua edizione definitiva, cartonata, con disegni inediti e bonus speciali.
Nel 2019 Igort ne ha tratto un film con Valeria Golino, Toni Servillo e Carlo Buccirosso, presentato al Festival del Cinema di Venezia 2019 e vincitore di numerosi premi.

Poco raccomandabile – Chloé Cruchaudet #GraphicNovel #Cruchaudet #Coconino #Fandango

Poco raccomandabile -Chloé Cruchaudet

Traduttore: F. Scala

Editore: Coconino Press
Collana: Coconino cult

*Una graphic novel

Poco raccomandabile è ispirato a fatti realmente accaduti. Tratto dal libro La Garçonne et l’Assassin, di Fabrice Virgili e Danièle Voldman, racconta la storia di Paul Grappe: un disertore della Grande Guerra che per sfuggire all’esecuzione capitale è diventato un travestito.

Durante la prima guerra mondiale Paul Grappe, per sfuggire agli orrori della guerra in trincea, si mutilò una mano per poter finire il periodo di leva in ospedale, ma, non riuscendo a prolungare la degenza, disertò con l’aiuto della moglie. Dopo settimane rinchiuso in un hotel, per non impazzire fu aiutato, sempre dalla moglie, a travestirsi da donna e a cercarsi un lavoro. È qui che comincia l’avventura di Suzanne, il suo altro ego che affascina le colleghe e il capo della sartoria. La guerra finisce ma lo stato perseguita ancora i disertori e così quella che doveva essere una soluzione provvisoria si estende a dieci anni di travestitismo. Paul comincia ad essere Suzanne. Poi una notte passando per il Bois de Boulogne Suzanne scopre un mondo clandestino di libertinaggio nei parchi di Parigi, dove si sgretola il perbenismo di facciata della società bene francese, e ne diventa parte.

La moglie lo asseconda in questo gioco pericoloso perché non riesce a ribaltare la sua fragilità e non sa come aiutarlo a uscire dagli orrori della guerra. Eppure anche quando l’amnistia permetterebbe a Suzanne di tornare Paul, gli spettri del passato   ai Bois de Boulogne. Non vi spiattello il finale perché sarebbe insensibile da parte mia rovinare così il piacere di sfogliare le pagine disegnate dalla Cruchaudet. Le vignette dai contorni sfumati come dagherrotipi rendono l’atmosfera suggestiva, vagamente noir e un po’ onirica;le tavole usano una gamma di grigi e marroni in cui spiccano lampi di rosso con effetti suggestivi. Il tratto morbido stempera la crudezza di alcune scene, evitando di scadere nella volgarità.

Bianco, nero… e rosso, il colore della passione e del sangue: è questo il motivo della scelta?
Ho utilizzato il colore in maniera non realista ma simbolista. Il rosso, a parte essere il colore del sangue, simboleggia il passaggio della femminilità da Louise a Paul, che finisce per diventare più «donna» della sua stessa sposa. Durante la guerra i cieli sono verdastri, per esprimere il disagio: i colori sono utilizzati per rinforzare i sentimenti e le atmosfere.

Stefano Lilliu

Descrizione

Disertore e travestito: come il caporale Paul diventò Suzanne per sfuggire agli orrori della Prima guerra mondiale e tornare dalla moglie. Un commovente, delicato, tragico graphic novel, ispirato a una storia vera, che fa riflettere in modo nuovo sulle questioni dell’identità e del genere. Tratto da “La Garçonne et l’Assassin” di Fabrice Virgili & Daniele Voldman.