Fair Play – Tove Jansson #Iperborea #ToveJansson #FairPlay

Fair Play è una tenera, delicata, luminosa storia d’amore e di amicizia tra due artiste straordinarie.

Fair Play – Tove Jansson

Titolo originale: Rent spel
Prima edizione: Gennaio 2017
 Editore: Iperborea
Collana: Narrativa

«Anche se afflitte da equivoci comici e bronci monumentali, Mari e Jonna sembrano aver scoperto il segreto della felicità: una combinazione di lavoro, amore, una bistecca e molto caffé»The Guardian

Dalla postfazione di Ali Smith: “Mari e Jonna lavorano molto, guardano film insieme, fanno film insieme, trascorrono il tempo su un’isola, viaggiano per il mondo, vivono una seconda giovinezza, bisticciano per i rispettivi genitori, vanno in barca a vela, si perdono nella nebbia. Le loro storie si intrecciano e si rincorrono. Ciascuna conosce le abitudini dell’altra in fatto di sonno, vita e lavoro. E le rispetta. Sanno che spesso le cose sono incontrollabili e possono sfuggire di mano, perfino su un’isola minuscola. Litigano. Si ingelosiscono. Cose e persone si mettono in mezzo. E quando succede, trovano una soluzione. L’urgenza estetica e creativa le muove sempre, immancabilmente. Rimandano il lavoro. Diventano irritabili. Si respingono e si infastidiscono, e sono gentili e severe l’un con l’altro, così che sia l’amore che il lavoro si rivelano composti dei piccoli scontri e riappacificazioni che avvengono quotidianamente nel corso di una vita insieme.”
Non ci sono, forse, parole migliori per introdurre questo libro.
E questo libro è una testimonianza di come due donne, autonome e indipendenti vivano nel rispetto inviolabile dello spazio dell’altra, una relazione in continua costruzione quotidiana, colma di scambi pungenti, ma anche colma di tenerezza.

“Mari non la stava tanto a sentire, un pensiero azzardato stava prendendo forma nella sua mente; la possibilità di una perfetta solitudine in pace e aspettativa, quasi una specie di gioco che ci si può permettere quando si è nello stato di grazia dell’amore”.

Consigliato a chi è confuso ancora su cosa possa significare vivere l’amore.
E anche a chi crede che sia amore quello che concede ad ognuno lo spazio della libertà.
“Guarda, qui c’è una cosa mia e lì un tuo disegno, non vanno bene insieme. C’è bisogno di distanza, è fondamentale.”
Si, lo è.

Egle Spanò

DESCRIZIONE

Mari e Jonna, due artiste, due atelier ai capi opposti di un grande edificio sul porto di Helsinki, e una casetta condivisa su una piccola isola solitaria davanti al mare aperto. Mari scrive, illustra, sogna, si fa domande, accoglie un maestro burattinaio russo che sacrifica il sonno all’arte, si appassiona a una donna sola al mondo che le chiede il senso della vita. Jonna dipinge, intaglia il legno e trova risposte, cerca di catturare la realtà con la sua cinepresa, ama i film western di serie B e i capolavori di Fassbinder, e mette mano al fucile da caccia quando c’è bisogno di una «sana spietatezza». Le loro personalità si scontrano e si confrontano attraverso dialoghi sagaci e silenzi che non hanno bisogno di parole, unite da un’urgenza creativa che riesce ogni volta a gettare una luce nuova sulle cose e sulla natura umana, a trasformare la quotidianità in una riserva di piccole epiche fuori dall’ordinario e di inattese rivelazioni. Definito da Ali Smith «una vera opera d’arte», “Fair play” è una partita a due, un gioco sottile tra due donne fieramente indipendenti che con ironia e nel rispetto inviolabile dei reciproci spazi mantengono sempre vivo uno scambio autentico, pungente, eppure pieno di tenerezza. Con la sua finezza di lingua e di sguardo, capace di cogliere il significato racchiuso nel gesto più semplice, Tove Jansson traduce in un gioiello letterario il rapporto con la donna con cui ha condiviso quarant’anni di lavoro e di vita, in un equilibrio lieve e rivoluzionario, all’insegna di quella libertà che accompagna una riuscita storia d’amore.

La simmetria dei desideri – Eshkol Nevo #BEAT #EshkolNevo

«Eshkol Nevo è una voce fondamentale della giovane narrativa israeliana, forse il più vicino a David Grossman per la capacità di raccontare il rapporto sottile che esiste tra le vite individuali e la storia collettiva».
Nouvel Observateur

Traduttore: R. Scardi O. Bannet

«Ognuno potrebbe scrivere su un bigliettino dove sogna di trovarsi fra quattro anni. Dal punto di vista personale, professionale. Da tutti i punti di vista. E ai prossimi Mondiali apriremo i biglietti e vedremo cos’è successo nel frattempo».

Quattro giovani amici, il meglio della vita davanti a loro, tre desideri ciascuno. Magari la ragazza ideale, la speranza di un mondo più giusto. O una passione che diventi realtà. Ma cosa accade quando l’attrito del tempo fa desistere i sogni, e dissolve le ambizioni più vere?

Può un’amicizia durare a lungo e avere come costante… l’incostanza?
Forse è proprio l’incostanza una caratteristica autentica che ci viene svelata se si comprendono le profondità che ognuno di noi abita?
Nevo ci racconta che è possibile.
E lo fa sullo sfondo del campionato di calcio del 1998, quando quattro amici guardano in televisione la finale dei Mondiali: sono giovani, non hanno ancora trent’anni, e hanno condiviso la giovinezza, gli studi, l’esercito, uniti da un legame intenso. Durante la partita uno di loro ha un’idea: perché non scrivere su un foglietto i propri desideri, i sogni per gli anni a venire, per poi attendere la prossima finale della coppa del mondo e vedere se si sono realizzati?
Yuval, la voce narrante, ha la mania dell’autocontrollo.
Churchill è un po’ esibizionista e aspira a diventare un leader.
Amicahi ha sofferto molto, ha già una famiglia.
Ofir è il creativo del gruppo, parla spesso, ma non conclude mai nulla di preciso.
I quattro affronteranno dure prove: lutti, tradimenti, fallimenti e depressioni, progetti che non si concludono.
Eppure le loro diversità li renderanno complementari.
I desideri di ciascuno di loro saranno simmetricamente esauditi, ed è bellissimo scoprire chi e come sarà riuscito a realizzare il suo desiderio, e capire che è stata proprio la promessa di verificarne l’esito dopo quattro anni a divenire forza per tutti per continuare a vivere.
Non ci sono facili sentimentalismi nel romanzo, anzi, vengono mostrate tutte le debolezze, le ipocrisie, le menzogne e gli errori commessi da ciascuno di loro, però è proprio l’autenticità di ognuno di loro a tenerli legati.
E la capacità di comprendere l’eventualità di comprendere che alcuni obiettivi sono diventati irrilevanti. La capacità di adattarsi a ciò che accade nella vita.
Originale è la tecnica narrativa: ogni capitolo inizia con una fotografia narrata, finalizzata ad avere un’introspettiva approfondita dei personaggi.
E quasi tutti i capitoli terminano con stralci della tesi della voce narrante, fondata su filosofi che hanno cambiato repentinamente idea.
E di fronte allo smarrimento, avere degli amici può fare la differenza.

“Io ho continuato a guidare verso il mare, laggiù, pensando: quel ramoscello, appena arriviamo, lo tiro via dal tergicristallo,e ho pensato anche: se adesso schiaccio l’acceleratore abbastanza forte voliamo in aria e atterriamo direttamente in acqua, un atterraggio morbido, e poi ho pensato: ancora due ore, massimo due ore e mezza con questi tre rompiscatole, e poi me ne torno a casa e non dovrò mai più rivederli in vita mia.”

Egle Spanò