Continua il mio personale approfondimento ciclistico con un libro denuncia: una raccolta, o meglio un opuscolo – come definito dalla stessa autrice – che prende origine da un blog, con l’intento di fare chiarezza sull’intricata vicenda Pantani attraverso testimonianze, racconti, articoli e dossier di varia natura.
Libro tosto, di non facile lettura, per diverse motivazioni.
Essendo un insieme di interventi, non consta di un racconto regolare tanto meno lineare, con continui rimandi temporali che a volte scadono nella ripetitività e necessiterebbero di una maggiore organizzazione e scorrevolezza.
In secondo luogo, risulta duro per le implicazioni psicologiche del caso: è terribile immedesimarsi nell’uomo che ha vissuto tali vessazioni e soprusi, che lo hanno condotto al triste epilogo noto ai più.
Apprezzabili però, i continui interrogativi che pone durante l’esposizione degli assurdi eventi in cui si è ritrovato coinvolto il corridore e le riflessioni che ne scaturiscono.
Non ha pretese da grande scrittrice la Ferrara, ma indubbiamente ha il merito di aver raccolto con passione un’infinità di materiali di non facile interpretazione. Lascia l’amaro in bocca, non solo per l’ignobile modo in cui è stata condotta e architettata l’intera vicenda – perché c’è più di qualche aspetto nascosto ancora da svelare e smascherare! – ma sopratutto perché la verità è ancora di là da scoprire. E chissà se mai verrà rivelata …
Il capro espiatorio – il rituale vittimario: Il caso Marco Pantani
Maria Rita Ferrara
127 pp., prezzo di copertina €8,00 il cui ricavato è destinato al mantenimento e rafforzamento delle squadre giovanili Pantani Corse Forlì, Amici di Marco Pantani Cesenatico, Pantani Corse Croazia
