Alla pari – Claudia De Lillo / Elasti #recensione #Elasti #ClaudiaDeLillo

“Sono abituata alla concretezza della radio, al mio blog, alle 4000 battute della rubrica settimanale su donne, lavoro, famiglia. Così ho pensato di utilizzare nel libro il linguaggio del web per raccontare la famiglia italiana attraverso le email di una ventenne americana, appena giunta nel Belpaese come ragazza alla pari appunto, inviate negli States alla sua migliore amica, al fratello, alla nonna».  

Ho cominciato a usare Audible perché non ho veramente la concentrazione necessaria a stare seduta a leggere in questo periodo, e ascoltare letture mi è sempre piaciuto fin dai tempi in cui all’università avevo un sacco di ore libere per sentire Radio3 e Ad alta voce, che c’è ancora, e paghiamo il canone.
Ho sentito questo libro lievissimo, Alla pari, di Claudia De Lillo alias Elasti, un personaggio a me già noto per la sua rubrica Non solo mamma e per la sua partecipazione a Caterpillar AM, se come me vi alzate alle sei del mattino e avete voglia di sentirlo.
Grande, grandissimo rispetto. Questo libro è scritto bene, mi è volato via in sedute di ascolto lunghissime e mi ha fatto una piacevolissima compagnia.
Alice, una ragazza del Massachussets, sbarca per sei mesi a Milano per un’esperienza “alla pari” in una famiglia con tre bambini, una mamma androide, un padre svagato e una domestica gendarme. Inutile dire che durante questo soggiorno imparerà a conoscere se stessa, a superare i dolori recenti e remoti e – indovinate un po’ – troverà l’amore.
Ora, è veramente una bellissima lettura (o ascolto), leggera, che mette di buonumore. Avrei preferito incontrarla vent’anni fa, ma mi ha fatto piacere anche adesso.
Bisogna superare il fatto che sia un romanzo epistolare, dunque che l’azione sia totalmente relegata dentro il racconto che Alice fa ai suoi familiari e amici (e sospendere ulteriormente la credulità quando riporta i dialoghi parola per parola); inoltre, mi è difficile credere che una studentessa americana userebbe espressioni tipo “studio matto e disperato” o altre che suonano familiari solo a noi italiani. Poi, c’è tutto il percorso di scoperta del cibo, dello stile di vita, dei due baci per saluto, delle città d’arte e tutti i cliché italiani che ci si aspetta da uno straniero in visita.
Insomma, con tanti difetti, rimane una lettura gradevole e onesta, con personaggi ben delineati e simpatici, insieme ai quali fa piacere trascorrere qualche ora.

Daniela Quartu

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