44 Scotland Street, Alexander McCall Smith

Una pila de facioli. o del borbottio sobbollente della zuppa coperchiata. quel borboglìo dei vecchi barbogi che ce l’hanno col traffico colla maleducazione imperante col governo colle tasse con l’amministrazione comunale regionale provinciale statale. quèli. presente, ecchìme. fatto si è che ho iniziato sto libro fiduciosa e confidente. apprezzavo i personaggi (strambi e simpaticini) l’ambientazione (Edimbra n.d.r.) la scrittura (ironica ma non tirata via).

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poi. poi verso metà libro ho iniziato ad arrancare. ho iniziato a chiedermi: si vabbè todo bien ma cosa me ne cale ammè di costoro? si vabbè ma è per caso na prescrizione medica? si vabbè ma uuuuffaaaa. così sbuffando e mugugnando sono giunta al termine. che poi termine de sta ceppa perchè del 44 di scotland street ce n’è tuuutta na serie, ce stanno persino le tovagliette da tè (mè) – cariiine trallaltro – e le tazze e la qualunque. ma io perdonasseme, almeno pe mò, io mi fermo qui (quiiii dove vivi tuuuu).

44 Scotland Street – Alexander McCall Smith

Lazzìa

Alexander McCall Smith, Le Lacrime della Giraffa

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Lei è un uomo molto fortunato” disse il gioielliere. “Non tutti riescono a trovare una sposa così bella grassa e sorridente. Al giorno d’oggi in giro ci sono troppe donne magre e prepotenti. Questa signora la renderà molto felice.”
Il signor JLB Matekoni accettò il complimento. “Sì” disse. “Sono un uomo fortunato.”
“E adesso deve comprare un anello molto grosso” proseguì il gioielliere. “Una donna grassa non può portare un anello piccolo.”

Alexander McCall Smith – Le Lacrime della Giraffa