Disfida 2018

Archiviamo l’anno passè! facciamo posto per la nuova Disfida 🙂

Disfida 2018 – Reading Challenge dei 50 libri

1- Un libro dalla lista dei 100 di David Bowie
2- Un libro di una Sfida precedente che non hai fatto in tempo a leggere
3- Un libro di avventura
4- Un libro letto d’estate, tra zanzare, sole e ventilatore
5- Un libro fotografico o illustrato
6- Un libro che ti faccia felice
7- Una graphic novel
8- Un romanzo basato su una persona realmente esistita
9- Un libro di una scrittrice morta
10- Un libro scritto da un autore quando aveva più di 60 anni
11- Un libro che 15/20 anni era il tuo autore preferito
12- Un Premio Campiello
13- Un libro di Gianni Rodari
14- Un premio Nobel
15- Un libro che parla di musica
16- Uno scrittore importante che non hai studiato a scuola
17- Un classico
18- La riscrittura di un classico
19- Un libro citato in un film
20- Un romanzo a chiave
21- Un libro pubblicato nel 2017
22- Un Premio Pulitzer di almeno quarant’anni fa.
23- Un romanzo storico ambientato in un periodo di cui sai molto poco
24- Un libro sconsigliato
25- Un libro italiano di un autore che non hai mai letto
26- Una scrittrice italiana vivente
27- Un libro con un mestiere nel titolo
28- Un libro dalla Rory Gilmore Challenge
29- Un libro sulla vendetta
30- Un libro menzionato in un altro libro
31- Un vincitore di un Man Booker Prize
32- Un libro consigliato su Facebook da uno sconosciuto
33- Un western (o che parli di un film western)
34- Una raccolta di racconti di un’autrice europea
35- Un distopico scritto almeno 10 anni fa
36- Una rilettura
37- Un libro in cui il protagonista è il malvagio
38- Un saggio che parli di un argomento di attualità
39- Un libro non europeo nè nordamericano
40- Un libro ambientato in una città/Paese che hai visitato negli ultimi 5 anni
41- L’ultimo libro scritto da un autore prima di morire
42- La biografia di un autore/autrice
43-50: Titolo a piacere

 

52 libri di Paolo Tomasi #50libri #Lista2016

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Nonostante il nome del gruppo e nonostante capisca la rotondità del numero 50 il mio obiettivo è sempre stato 52 libri: uno per ogni settimana dell’anno. Relativamente all’anno solare mi è sempre sembrata una cifra più sensata. Devo dire che con una figlia neonata non è stata impresa da poco ma ho comunque portato a casa il risultato, senza nemmeno troppe scorciatoie. Non ho rispettato la lista proposta perché almeno nel tempo libero mi piace leggere quello che mi pare.
Perciò chi ne ha voglia può trovare qui sotto l’elenco dei libri che ho letto nel 2016, ovviamente in rigoroso ordine cronologico di lettura.
Devo dire che sono molto soddisfatto.

1. “Buonanotte Signor Lenin”, di Tiziano Terzani (ricco e interessante);
2. “Whole vegetale e integrale”, di Colin Campbell (se non siete pronti a rinunciare alla carne e ai formaggi è meglio che non lo leggiate);
3. “La notte”, di Elie Wiesel (libro breve ma ad altissima densità di contenuto ed emozioni);
4. “Razza di zingaro”, di Dario Fo (so che Fo ha scritto questo libro e so anche che nel 1997 ha vinto un Nobel per la letteratura: le due cose mi sembrano incompatibili) ;
5. “Sentieri sotto la neve”, di Mario Rigoni Stern;
6. “A volte ritorno”, di John Niven (libro impresentabile, pessimo, ma me l’ha regalato a Natale mia nipote tredicenne perciò per me è comunque bellissimo);
7. “Aspettando l’alba”, di Mario Rigoni Stern;
8. “Le due chiese”, di Sebastiano Vassalli;
9. “I promessi sposi”, di Alessandro Manzoni (resta ancora e sempre un po’ oltre le mie possibilità);
10. “Marco e Mattio”, di Sebastiano Vassalli;
11. “I celti in Italia”, di Venceslas Kruta e Valerio Massimo Manfredi (tante informazioni, poca meraviglia);
12. “La notte della cometa”, di Sebastiano Vassalli;
13. “Pensare l’islam”, Michel Onfray;
14. “La tomba di Alessandro”, di Valerio Massimo Manfredi;
15. “Violenza e islam”, di Adonis (per quelli del relativismo culturale…) ;
16. “Il signore delle vigne”, di Noah Gordon;
17. “Questa vita”, di Vito Mancuso” (riflessioni riflessioni riflessioni…);
18. “Il nazista ebreo”, di Georg Rauch (credevo in una storia più sorprendente);
19. “Danubio”, di Claudio Magris (per comprenderlo completamente ci vorrebbe una Laurea in letteratura germanica, ma ho comunque intuito perché molti lo definiscono un capolavoro);
20. “La fata Carabina”, di Daniel Pennac;
21. “Stella del mattino”, di Wu Ming 4 (ho incontrato l’autore, una di quelle persone che quando parla non ti guarda mai negli occhi…nonostante questo il libro merita di essere letto);
22. “Il paradiso degli orchi”, di Daniel Pennac (è il terzo libro di Pennac che leggo in vita mia: è il terzo che non mi convince);
23. “Le serate di Medan”, di Zola, Maupassant, Huysmans, Céard, Hennique, Alexis (6 racconti, tutti belli);
24. “Nelle tempeste d’acciaio”, di Ernts Jünger (un lungo diario di fatti a cui manca, secondo me, un po’ di approfondimento interiore);
25. “Il piccolo regno”, di Wu Ming 4;
26. “Kitchen”, di Banana Yoshimoto (volevo leggere tre libri della Yoshimoto ma dopo aver concluso la lettura di questo, che è considerato il suo libro più famoso, ho deciso di finirla qui);
27. “Sentiero luminoso”, di Wu Ming 2 (tantissimi spunti e altrettante polemiche);
28. “I pascoli del cielo”, di John Steinbeck;
29. “Addio alle armi”, di Ernest Hemingway;
30. “Made in Sweden”, di Anders Roslund e Stefan Thunberg;
31. “Il progetto Lazarus”, di Aleksandar Hemon; (di Hemon ho letto un libro bellissimo, uno bruttissimo e questo…di cui però alla fine non ho ben capito il significato)
32. “Navi Perdute”, di Naomi Williams (erano anni che sognavo un romanzo sul conte di La Perouse ma questo non mi ha soddisfatto come speravo);
33. “Spy story love story”, di Nicolai Lilin (troppe ingenuità);
34. “Se non ora quando”, di Primo Levi;
35. “La cripta dei cappuccini”, di Joseph Roth (una bella sorpresa);
36. “La corriera stravagante”, di John Steinbeck (capita che alcuni scrittori americani, seppur famosi, in certi libri forniscano prove assolutamente inconsistenti);
37. “Un americano tranquillo”, di Graham Greene;
38. “Viaggio al termine della notte”, di Louis Ferdinand Celine (Capolavoro stilistico! E non solo stilistico. Peccato per le bestemmie, presumo che nell’intenzione dell’autore servissero a impreziosire il libro);
39. “Novecento”, di Alessandro Baricco (ben scritto, ma quando l’ho finito mi sono chiesto “E quindi?”);
40. “Colazione da Tiffany”, di Truman Capote;
41. “Ogni cosa alla sua stagione”, di Enzo Bianchi;
42. “Il sentiero dei nidi di ragno”, di Italo Calvino (libro bellissimo, non ci avrei scommesso un rublo);
43. “La storia di Kullervo”, di John Ronald Reuel Tolkien;
44. “Nahui”, di Pino Cacucci (dell’autore non so se mi dispiaccia di più il nome o il cognome, ma i suoi libri li apprezzo come raramente mi capita con gli autori italiani);
45. “Spezzare il pane”, di Enzo Bianchi (noioso e pieno di ripetizioni);
46. “Il bar delle grandi speranze”, di John Joseph Moehringer (100 pagine in meno e sarebbe un gran libro);
47. “Teutoburgo”, di Valerio Massimo Manfredi;
48. “Sir Gawain e il cavaliere verde”, di John Ronald Reuel Tolkien;
49. “Mahahual”, di Pino Cacucci;
50. “La marcia di Radetzky”, di Joseph Roth (più pesante rispetto all’altro suo libro che ho letto quest’anno);
51. “Il buio e il miele”, di Giovanni Arpino;
52. “Rinascimento privato”, di Maria Bellonci (una visione d’insieme impressionante)