Ho sempre avuto paura di vedermi in faccia. Evito gli specchi. Non guardo le vetrine dei negozi per il terrore di vedermi riflesso. A forza di cercare di vedere tutto il resto, ho scordato persino che ho un viso. Ma ora voglio guardare dentro il mio sogno, voglio parlare con chi mi parla dentro.
Immaginato come un quaderno-diario di Sigmund Freud, questo affascinante romanzo – scritto da Stefano Massini in oltre sette anni di appunti e studi – è a tutti gli effetti un geniale clamoroso falso letterario. Perché nessuno ha osato origliare dentro i segreti di quel volume – L’interpretazione dei sogni – destinato a rivoluzionare la nostra percezione del mondo. Cosa c’è oltre quel libro? E soprattutto chi c’è dietro? Per rispondere, Massini indaga l’animo dell’indagatore stesso e conduce il lettore all’esaltante scoperta di un Sigmund Freud reinventato, un personaggio meno scienziato e più Prometeo, intriso di un immenso fascino letterario: è come se il capolavoro di Freud venisse a sua volta sognato e riproposto in una forma anarchica, suggestiva e intensa. Scorrono allora, pagina dopo pagina, decine di casi, decine di sogni, decine di pazienti e di umanissimi conflitti. Il tutto all’insegna di una grande domanda: come si legge un sogno?
Ho deciso: a mio modesto avviso Stefano Massini è un grande chef letterario, nel senso che usa gli ingredienti del mestiere di scrivere (forma, contenuto, ritmo e suono delle frasi) e li manipola con la sapienza e la creatività del cuoco che crea elaborati piatti per offrirci testi da assaporare come gustose e inconsuete primizie. Dopo avermi deliziato con “Qualcosa sui Lehmann” , per me miglior piatto…, ops! miglior libro letto nel 2016, ecco “L’interpretatore dei sogni” nel quale, indossati i panni di Sigmund Freud, ci racconta come questo medico geniale ha sviluppato il suo metodo di decrittazione dei sogni. Lo fa usando una forma narrativa che è allo stesso tempo romanzo autobiografico e drammaturgia teatrale (anche da questo testo come per quello sopracitato è stato tratto uno spettacolo del Piccolo di Milano) ma è anche nello stesso tempo una raccolta di racconti per ciascuno dei quali vi è un paziente con i suoi sogni e un medico- investigatore (Sigmund Freud) che attraverso lo scandaglio di indizi ricercati con la perizia del chirurgo che sezione il “corpo” onirico del paziente e confrontandolo con il suo vissuto cosciente, arriva alla soluzione del caso e , quasi sempre, alla guarigione del paziente dalle sue fobie.
E con l’abilità dello scrittore di thriller i diversi casi raccontati si sviluppano non linearmente, ma in forma discontinua, a capitoli alternati , perché il metodo deduttivo di Freud si alimenta e rafforza atttraverso l’esperienza e l’incrocio di osservazioni che deriva dalla molteplicità dei pazienti che giungono al suo studio: si alimenta così una particolare specie di suspence, indotta dal comprendere come diavolo la nostra parte nascosta è in grado di sceneggiare creativamente e in modo solo apparentemente assurdo le nostre quotidiane sofferenze, i desideri, le frustrazioni che non riusciamo spesso ad accettare con gli occhi aperti e la mente annebbiata.
E così con un libro per niente faticoso e dalla gradevolissima lettura, Massini ci fa comprendere cosa sia la divulgazione intelligente, confermandosi grande affabulatore ( vedere, per credere, anche i suoi gustosi interventi all’interno del programma televisivo “Piazza pulita”).
Senza sogno non c’è l’uomo. Per statuto naturale, il sogno è un po’ come il respiro, costituisce una parte imprescindibile dell’umano essere. Ma se questa proprietà unisce in modo eguale tutti gli uomini, profondamente diverso è il valore che i sogni hanno assunto nel corso della nostra storia.
Renato Graziano