Markus Zusak, Storia di una Ladra di Libri

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Lo disse forte, mentre le parole si spandevano in una stanza colma d’aria fredda e di libri. Libri dovunque! Ogni parete era coperta di scaffalature sovraccariche, e tuttavia intatte: quasi impossibile scorgere la tappezzeria. C’era ogni sorta di stili e di forme di scritte sui dorsi di libri neri, rossi, grigi, di tutti i colori. Era una delle cose più belle che Liesel Meminger avesse mai visto.
Stupefatta, sorrise. Dunque una stanza del genere esisteva!
Persino quando tentò di togliersi dalle labbra il sorriso con l’avambraccio fu subito consapevole che lo sforzo era inutile. Avvertiva su di sé gli occhi della donna, e, quando la guardò, si erano fermati sul suo viso.
Il silenzio era profondo più di quanto avrebbe mai creduto possibile. Teso come un elastico, prossimo a rompersi. La ragazza lo ruppe.
“Posso?”
Quella parola rimase sospesa su ettari ed ettari di terra deserta, pavimentata di legno. I libri erano lontani chilometri.
La donna annuì.
Sì, puoi.

Markus Zusak – Storia di una Ladra di Libri

Bella favola più agra che dolce, ambientata nella Germania della Seconda Guerra Mondiale, tra nazisti incalliti e persone di buon cuore che non accettano tutto quello che sta succedendo a testa bassa senza reagire, pur successivamente pentendosene a causa delle bastarde ritorsioni.
Da leggere con pacchetto di fazzoletti soprattutto per il finale straziante.

Massimo Arena